Etichettato: uomini e donne

Buoni propositi

Seduta su uno sgabello di metallo e gommapiuma del bancone della paninoteca estraggo dall’involucro di carta oliosa l’hamburger del contenuto marroncino; e meno male che la pubblicità che promette “carne al 100%” … negli altri che ci mettono, segatura? Do un primo morso poco convinto. Sento sapore di formaggio e cipolla. La mucca 100% dev’essere fuggita nel frattempo.
“Lo chiamano hamburger chianina perché è fatto con cani chiatti che fanno ingrassare come le oche del foie gras?” Chiedo all’amico che mi siede accanto, cercando di intavolare uno straccio di discorso. Lui replica con un “Boh” mentre dà il terzo ed ultimo morso al suo secondo hamburger. Niente male come inizio di primo appuntamento. Quando si dice che la fame é brutta! E’ carino il tizio però e io immagino di essere al posto di quel panino terminato in tre morsi e non so se essere felice per la famelicità o preoccupata per il tempo di esecuzione.
Di sicuro contiene cipolla, quell’hamburger, tanta da mascherare sapientemente qualsiasi altro retrogusto non autorizzato. Sento perfide molecoline di cellulite annidarsi lungo i fianchi solo a guardarlo, quel panino. Dovrò fare tanta attività fisica, dopo. Ma soprattutto mi preoccupo di come parlerà me il mio alito onion flavor. In fondo è meglio così, vorrei dire qualcosa di unico e intelligente, ma sarà a causa della coca cola adulterata o delle molecoline di grasso che già sento intasarmi anche le arterie, che la mia mente è completamente alleggerita da qualsiasi pensiero che abbia un ben che minimo senso. E visto che mia nonna diceva che è meglio stare zitte rischiando di fare la figura delle stupide piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio, mi appello al mio alito ormai improponibile come secondo ottimo motivo per tacere.
Intanto il tizio che mi sta accanto ora ha preso ad ingollare patatine come se non mangiasse da due giorni. Maledetta fame famelica, lo porterà all’infarto! Beh niente male per un primo appuntamento… In effetti ho visto di peggio. Poco loquace il ragazzo, ma affamato. Chissà se sotto le lenzuola… E non credo che resterò qui ad aspettare il suo infarto.
” Siamo quasi a capodanno e a capodanno si fanno sempre buoni propositi… il mio buon proposito per quest’anno sarà quello di pensare di meno, parlare di meno e …fare di più. E il tuo? ”
Chiedo in un impeto di speranzosa socievolezza.
“Io vorrei continuare a mangiare hamburger e patatine tutti i giorni, e anche il milkshake”
replica lui, distratto da questa improvvisa consapevolezza esistenziale.
”Il milkshake è importante!”
Per un attimo mi illudo del doppio senso della parola “milkshake”…Poi il tizio risucchia dalla cannuccia conficcata nel suo bicchierone di carta l’ultimo sorso di Fanta e ingolla una manciata delle mie patatine. Tutto contemporaneamente. E capisco che non c’è alcun doppio senso. Mi alzo dallo scomodo sgabello e mi congedo dal il mio accompagnatore mentre ha la faccia immersa nel suo adorato milkshake. Avrei voluto lasciargli il conto da saldare, ma quello lo avevo pagato io in anticipo.

Meli

hamburger

Psicosi comportamentali femminili, quasi sempre simpaticamente innocue. Quasi.

La scontantezza. Da non confondersi con la “scontentezza”, fa riferimento alla perenne mancanza di denaro contante. Si manifesta tipicamente all’ingresso di un locale con la frase “Ops….non ho prelevato”, seguita da una faccetta tipo gatto di Shrek che svanisce solo alla frase di lui “Non ti preoccupare”. Si manifesta in modo più subdolo anche davanti alla cassa con la frase “Ops…ho solo un pezzo da 100”. Ce l’ha nel portafoglio dal 1 gennaio del ’99, sempre lui, sempre quello.

La bulimica-condivisione-acolpevole (BCA). Tu pizza e birra, lei insalata e mezza naturale perché è a dieta.  Arriva la cameriera, la birra non fa in tempo a toccare il tavolo che lei

ne bevo solo un sorso

Non hai tempo di proferir parola, abbassi lo sguardo e manca un pezzo di pizza. Di nuovo lei:

– non mi guardar così…ne bevo solo un altro sorso per mandar giù la pizza.

Strettamente connessa alla BCA esiste la condivisione-amorevole-coercitiva-acolpevole (CACA). A tavola al ristorante, tu apri il menù, lei pure. Tempo di assaporare l’idea di un panino salsiccia e crauti e:

– Amore ci dividiamo qualcosa?
– Ma io volevo un panino salsiccia e crauti
– Non ti andrebbe un mousse di asparagi e frutta secca da dividere in due?
– Ma …mmmmm
– E poi ti puoi prendere le patate fritte che te ne mangio due
– E il panino?
– No, ti fa male

L’Atecnologia. Come tua mamma e tua nonna ti usavano da piccolo per programmare il videoregistratore, con lo scopo di registrare le telenovele, le donne ti usano per districarsi nella tecnologia del secondo millennio. E lo fanno estraendo vocaboli a caso, tra quelli sentiti negli ultimi 12 anni da fonti autorevoli (la parrucchiera, Donna Moderna, Forum)::

– Amore, Magda mi ha mandato un sms con un video, possiamo vederlo sulla TV?

Tu reagisci con l’espressione del Koala a cui hanno tagliato l’eucalipto con un solo colpo d’ascia e lei, cogliendo il tuo disagio::

– Ma siiii con Whatsapp…Magda mi ha detto che il marito di Linda ci è riuscito….tipo forse serve Outlook? O un cd?

L’incomunicabilità prolissa. Squilla il telefono di lei ed è la sua migliore amica. Parlano 97 minuti, lei torna.

– cosa vi siete dette?
– niente

97 minuti di niente. Tu hai amici maschi che conosci da 20 anni e manco in totale avete parlato 97 minuti. Se ci aveste provato, vi sareste raccontati reciprocamente la vostra vita due volte e di minuti ne sarebbero avanzati 96. Che avreste usato per parlare di figa.

L’esternazione capellifera dello stato d’animo. Una donna se vuole può essere imperscrutabile per un uomo (ma anche se non vuole n.d.r). Sa non tradire pensieri ed emozioni e mentire meravigliosamente bene. C’è un solo elemento, che un uomo può utilizzare, per capire un eventuale profondo disagio della compagna: i capelli. E quindi, se la donna che ami, dopo anni, cambia pettinatura in modo drastico, fai le valige senza proferir parola e vattene. Lontano. Tu non sai perché, lei si. E mai lo saprai.

Alex

gatto-shreck

Esempio di donna che soffre di scontantezza

Le 10 cose che gli uomini dovrebbero capire

–  L’abbinamento reggiseno mutandina è questione di ordine e buongusto. Se pensate che sia superfluo lo è anche la depilazione. Quindi munitevi di machete la prossima volta che le sfilate il perizoma.

–  No, ruttare e scorreggiare non vi  rende più machi  e solo Marlon Brando poteva permettersi la canotta a coste. Anche macchiata. Gli altri uomini no.

– Per le donne  i preliminari  prima e le coccole dopo sono come il sale nel sugo. Se c’è bene; se non c’è cambiano ristorante.

– Per una donna dire “no” a un uomo sperando che capisca l’evidente  “si” che sottintende ( e viceversa) è come  pretendere che lui  capisca l’utilità di abbassare la tavoletta del water.

– Quando un uomo alla sua donna chiede “cosa c’è? ” e lei risponde “nulla”, le possibilità sono  tre: 1)  si sta chiedendo quanti giorni ha di ritardo 2) è incazzata da bestia perché lui non s’è accorto che lei ha cambiato taglio e colore di capelli, o s’è scordato del compleanno/anniversario/onomastico ecc… 3) pensa alla favolosa  nottata di  sesso passata… non con lui. Bravi, non indagate.

– Gli schizzi sul vetro del bagno non sono dovuti alle vostre performance erotiche, ma al dentifricio spatarato(*) quando vi lavate i denti.

– Il frigo che si riempie di cibo, le mutande che passano dallo
stato “buttate per terra” allo stato “ripiegate nel cassetto” e il bagno  pulito non sono fenomeni magici e inspiegabili che prescindono dalla comprensione umana.

– Scarpe e borse sono sempre e comunque poche, indipendentemente da quante già  una donna ne possiede; non chiedetevi a cosa  le serva una  nuova decolleté tinta champagne se già  ne ha una tinta tortora, non lo capirete  mai.

– Avvicinatevi alle donne sempre con estrema prudenza e delicatezza. In particolare quando hanno il ciclo. Ne va della vostra sopravvivenza.

– Non è col caffè a letto, non è con un bacio, non è con due parole dolci nell’orecchio …La migliore sveglia possibile per la vostra donna è, e sempre sarà, una scatoletta contenente un  brillino da 2 carati.

Meli

(*) Spatarato: Voce del Verbo spatarare. Piemontesismo atto a indicare lo spargere le cose senza ordine.

brillino

Il brillino

Le verità che ogni donna deve conoscere

– Gli uomini sanno che i culi veri hanno la cellulite. E la cosa non li turba. Rilassatevi: potete fare sesso con la luce accesa.

– No. Agli uomini non interessa minimamente l’abbinamento di colori tra mutande e reggiseno. In particolar modo nell’intimità.

– Per gli uomini i preliminari e le coccole del dopo sono come le tendine alle finestre: se ci sono bene, ma se ne può fare tranquillamente a meno.

– Dire “no” a un uomo sperando che capisca “si” (o viceversa) è come dare un bastone a un Pitbull sperando che ne ricavi una Madonna intarsiata. Che piange.

– Quando un uomo alla domanda “cosa pensi?” risponde “niente” è proprio così.

– Quando rispondete “niente” a un uomo che vi chiede “cosa pensi?” lui sa che non è così, ma si guarderà bene dal capire cosa c’è dietro quel “niente”. Si chiama istinto di sopravvivenza.

– L’acqua, come tutti i liquidi, evapora. In parole povere: se ne va da sola, prima c’è e dopo non c’è più. Se fissate una goccia d’acqua sufficientemente a lungo la vedrete sparire. Quindi: non serve asciugare il box doccia dopo aver fatto la doccia.

– Checché ne dica, nessun uomo vi accompagna a fare shopping per piacere suo. Lo fa per sottomissione, ottenuta con anni di matrimonio, o per scoparvi.

– Non è col caffè a letto, non è con un bacio, non è con due parole dolci nell’orecchio  La migliore sveglia possibile per il vostro uomo è sempre stata, è, e sempre sarà con un pompino.

Alex

donna3

Quale mela? Problemi di comunicazione tra Alex e Meli

Alex: mi passi quella mela rossa?

Meli: questa?

Alex: si

Meli: ma è verde

Alex: no, è rossa

Meli: ma sei sicuro?

Alex: si, è rossa

Meli: a me sembra verde

Alex: ti dico che è rossa

Meli: ma sei daltonico?

Alex: ma va, non vedi che è tinta banana?

Meli: tinta banana?

Alex: si è gialla

Meli: ma non era rossa?

Alex: no, io ho detto che era gialla

Meli: ma sei scemo o mi prendi per scema? Hai detto ROSSA prima

Alex: no no, ho detto gialla

Meli: porca miseria, hai detto “no, è rossa”.

Alex: ho scritto rossa ma volevo dire gialla

Meli: ma ci sei o ci fai?

Alex: ma si, rossa, gialla… che importa …di certo non è verde

Meli:********** !!!!!

Alex: scrunc… Buona questa mela verde.

Meli: ah! vedi che era verde?

Alex: cosa?

Meli: la mela!

Alex: mela? quale mela?

Meli

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Alex e Meli hanno sempre ragione entrambi. Anche quando hanno pareri diversi

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La conosci da poco e quindi è perfetta. Qui potrebbe concludersi il post perché la frase è autoconsistente e dice tutto, ma proprio tutto. Compare la sera e svolazza per casa con la leggerezza di una rondine. Che arrivi da una serata a teatro, dal lavoro o da una dimostrazione del Bimby con le amiche ha comunque le autoreggenti e il tacco 12. Ogni suo gesto e ogni sua parola sono cariche di gioia ed erotismo. E’ geneticamente immune da mal di testa e quindi te la da sistematicamente e ripetutamente. Gira per casa tua nuda indossando solo una tua camicia. E le autoreggenti. Quando si fa tardi prende la sua borsetta, rimette il tacco 12 e con quattro parole, e dico quattro, come è arrivata sparisce:

Amore….sono stata benissimo

Per te, uomo, il rapporto è maturo e perfetto. E lei non ti da alcun motivo di pensare il contrario.

Poi comincia il processo di autoinstallazione.

FASE1: lo spazzolino

Una sera lei arriva più tardi. Si è inceppato il Bimby. Ma ha comunque le autoreggenti e il tacco 12. Te la da come da programma ma poi, abbracciati nudi a letto:

– Se mi fermassi a dormire qui?

– Mi farebbe piacere

– Hai uno spazzolino per me?

Lo spazzolino è solo la testa di ponte. La conquista è iniziata. Non svolazzava per casa come una rondine: era un militare in ricognizione e la sua divisa erano le autoreggenti. Intendiamoci: lo spazzolino di per sé è irrilevante…ma è il primo oggetto non più solo tua in casa. La cosa un po’ ti agita ma la puoi tollerare. Lei coglie la tua insofferenza e quindi ti lascia il tempo di rilassarti dormendo a casa tua un po’ di volte, rigorosamente avvinghiata a te e vestita solo di una goccia di Chanel. Anche se è gennaio. E tu, uomo, ti rilassi rincuorato dal pensiero che a parte lo spazzolino null’altro è cambiato.

FASE 2: le ciabatte.

Una sera lei si presenta e, da una busta di plastica biodegradabile del Bennet che puzza di salsa di soia, la dea delle autoreggenti, la bomba dell’erotismo estrae due ciabatte giganti di pelo marrone con la faccia di Gatto Silvestro. Due ciaspole di pelo. Se lo spazzolino era un oggetto non più solo tuo….qui si tratta di un oggetto suo. Ma tu questa cosa non la cogli perché stai solo cercando di immaginare come potrà stare vestita solo con le autoreggenti e le ciaspole di pelo. E il quadro non ti convince appieno. La fase 2 è caratterizzata dal fatto che lei comincia ad avere sporadicamente mal di testa (derivante dalla fatica del ciaspolare per casa) e talvolta non ha le autoreggenti. Da quel momento le ciaspole, anche in sua assenza, sono parcheggiate nell’ingresso vicino alla porta. I tuoi amici entrando le guardano e ti chiedono se stai con l’uomo delle nevi. Ai loro occhi i racconti che hai fatto su di lei e sulle sue autoreggenti vacillano.

FASE 3: il cassetto

Una sera lei si avvicina ciaspolando a te, svaccato sul divano, e ti chiede:

– Amore mi lasci un cassetto per mettere qualcosa di mio?

– E che ci metti?

– Quello che uso per dormire e un paio di mutande.

Vorresti (e dovresti) rispondere: considerato che fino a ieri dormivi con una goccia di profumo e indossavi solo perizomi micrometrici ti serve proprio un cassetto o ti basta un pacchetto di sigarette vuoto?

Ma rispondi:

– Certo

Dalla fase tre il processo di autoinstallazione è irreversibile. Le prime due cose a finire nel cassetto sono i Moment, per curare il suo cronico mal di testa, e un pigiamone di flanella con disegnati gli orsettoni. Modello antistupro: anche solo per pisciare deve aprire 60 bottoni. Controlli se per caso all’altezza del culo c’è lo sportellone, come sul pigiama che usava tuo nonno, ma non c’è. Non esistono backdoor.

FASI SUCCESSIVE

Le fasi successive sono scandite da frasi di lei, che in alcuni casi vengono apparentemente formulate come domande ma in cui il punto interrogativo è puramente simbolico. La tua risposta è del tutto ininfluente.

– Hai un altro cassetto per me?

– Ho tolto la playstation che era solo lì a prendere polvere

– Ci serve un armadio più grande?

– Ti ho lasciato un cassetto per la tua roba nell’armadio nuovo

– Amore guarda nell’armadietto ma mi sa che non c’è uno spazzolino per te

Il tutto viene intervallato da eventi come la comparsa di un benjamin ficus, l’arrivo di un gatto isterico dal nome cretino tipo Magda (indistinguibile dalle ciaspole) o l’installazione di una serra per i fiori sul balcone.

LA DISFATTA

Dopo un anno girando in casa tua sei a tuo agio come un israeliano nella striscia di Gaza. Al posto della crema da barba c’è la spuma per capelli, il tuo rasoio è pieno di peli di origine ignota e sei costretto a chiedere dove si trova la carta igienica ricevendo risposte tipo:

– Ma è sempre stata lì!!!!!

Il processo di autoinstallazione si considera concluso il giorno in cui vai sul balcone, guardi la serra dei fiori e:

– amore li hai coperti con una zanzariera?

– Ahhh si…visto che bello? Ma non l’ho comprata la zanzariera. Ho seguito i consigli della rivista “Donnatuttofacileaggiustati” e sai cosa ho usato per farla?

– No

– Le autoreggenti! Ricordi?

-Si…ricordo……ricordo…..ricordo….Bel ricordo.

Alex

ar

Lei, fino alla fase 2

Il bottone del controllo

Secondo Wikipedia l’orgasmo  “è un complesso di reazioni neuro-muscolari involontarie, di breve durata, che corrisponde al culmine dell’eccitazione sessuale conseguente alla stimolazione fisica e psicologica delle zone erogene e degli organi sessuali. Nell’uomo il suo esito fisiologico è l’eiaculazione, mentre nella donna sono contrazioni perivaginali, alle quali in alcuni casi si accompagnerebbero fenomeni escretori ecc…. “.

Ciò che non dice è che l’orgasmo è uno dei piaceri della vita. Come la cioccolata, il barolo e l’idromassaggio,  quindi,  secondo me, bisognerebbe cercare di provarlo quanto più spesso possibile, in ogni modo ( in maniera sana ed equilibrata, certo).  Inoltre l’orgasmo si porta appresso numerosi gadgets:  riduce i dolori ( anche il mal di testa) , fa bruciare calorie, tonifica  la muscolatura della zona pelvica, favorisce il sonno e il buon umore. Liberiamo allora  le nostre menti e i nostri inguini  da lunghi secoli di oscurantismo  cattolico e ridicoli sensi di colpa.

“ Non ti masturbare che diventi cieco” diceva il man in black dall’altra parte del confessionale, e la giaculatoria “Non lo fo per piacer mio ma per dare figli a dio”  era recitata dalle  ragazze per bene che indossavano quella meravigliosa camicia da notte fornita di buco per  poter permettere il coito senza denudarsi.

Il piacere femminile è stato per secoli rifiutato, negato, osteggiato.  Ancora oggi si pratica l’infibulazione (l’ asportazione del clitoride, delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra vaginali ) che,  oltre ad essere potenzialmente causa di infezioni e decesso,  priva la donna di ogni possibilità di godimento sessuale. E non aggiungo altro sull’argomento  che meriterebbe di essere trattato a parte.

Freud sosteneva che l’orgasmo clitorideo fosse “segno di una personalità immatura”; se infatti l’orgasmo vaginale è funzionale alla procreazione, che senso avrebbe, per Madre Natura ,  dotare il clitoride,  questo  “bottoncino insignificante” , di un così grande potere orgasmico? Che poi per sollecitarlo il pene non serve, o serve a poco; insomma, molto meglio il cunilingus, o le dita o i sex toys! Se c’è tanta ignoranza in materia   forse è anche perché decenni di film e  letteratura ( dai porno di Rocco ai romanzi rosa di Liala) vedono una lei che urla di piacere nell’essere impalata dal di lui membro…

Purtroppo non è così.  Sembra che la maggior parte delle donne ( 70%)  non riesca a raggiungere l’apice del piacere  con la sola penetrazione, e questo proprio perché il buon Dio ( o chi volete voi) ha montato la zona erogena per eccellenza  a qualche centimetro di distanza dalla vagina. Non dentro e, di sicuro,  non in fondo. Capito? E’ per questo motivo che si dice  che il pene grosso non serva a nulla…

Ma allora io dico: perché il buon Dio ( o chi volete voi) ci ha fatti così diversi? Perché l’uomo  gode inserendo la sua cappella della vagina di lei ( o in zone limitrofe,  ma non cambia molto) mentre a lei questo non basta? Non sarebbe stata più facilmente ottenibile una sessualità  appagante per entrambi i partners  se il clitoride fosse stato montato nella vagina? Forse il buon Dio si è sbagliato?  O forse è anche lui fallocentrico?  O  forse era in combutta coi venditori di sex toys!…

Meli

Meli (?) che degusta un gelato

Van Damme? No tisana al finocchio

Servi della gleba planetaria,
schiavi della ghiandola mammaria
come dei simbolici Big Jimme:
schiacci il tasto ed esce lo sfacimme

Il tettaservilismo è una  diffusa malattia che trasforma aitanti e promettenti maschi in eserciti  di implumi  zerbini, per niente sexy, per niente attraenti. Il baccaglio ne è la prima causa. Alla fase della conquista è infatti attribuibile  una sovrapproduzione di testosterone, con conseguente iperproduzione di sfacimme, che inevitabilmente  gli obnubila il senno. Vediamo un caso tipico:
Lui:  è un patito di Van Damme, adora le bistecche al sangue e le serate in disco;  si invaghisce della commessa del nuovo negozio bio appena aperto  sotto casa sua;
Lei:  convita vegana, usa solo i prodotti bio che vende,   pratica yoga, reiky, e  si cura solo coi fiori di Bach. Un giorno scocca la scintilla ( per lui):

Lui: ( entrando  nel negozio bio per la decima  volta in una settimana, afferra a casaccio  la prima cosa che gli capita, una  tisana energizzante alle alghe) Ciao, Oh! Guarda, le alghe Giru, ma che bello, sono mesi che le cerco. Le ho provate in Tibet e sono un portento. Non speravo piu’ di trovarle…
Lei: ( contenta per essere finalmente riuscita a far fuori quello schifo di tisana) Ah, bene..in Tibet…
Lui:  Senti, sta sera vado all’anteprima mondiale di “ Spaccatutto con un pugno”, i biglietti sono introvabili ma io ne  ho due . Vuoi venire con me?
Lei: Ah grazie, dev’essere carino quel film. Ma sta sera non posso mancare alla serata tupperware a casa di Mary, però sono senza auto…
Lui: serata tupperware?  Wawwww,  ma dai potevi dirlo prima! E’  una vita che voglio fare un rifornimento di barattoli e contenitori! Ti accompagno io.

Dopo qualche giorno…

Lui: ( afferrando una scatola di tisana al  finocchio contro il meteorismo)  ciao, sta sera Enzo festeggia il compleanno all’Old Wide West, paga tutto lui!!! Ti va di venire?
Lei: ciao. Ah! Verrei volentieri grazie… è solo che io la carne non la mangio… Senti, Andrea, il mio ex,  mi ha detto che  c’è un bellissimo risto vegan che ha appena aperto. Vorrei proprio  provarlo,  ti va? Poi possiamo  raggiungere gli altri dopo cena.
Lui: Un nuovo vegan!!! Ma dai! Dove??? Cacchio  si si, andiamo, adoro il tofu!!!

Dopo qualche settimana

Lei: ciao, come va  il mal di gola? Meglio vero? E si! L’oscillococcinum è un portento, anche Andrea lo usa.
Lui: ( tossendo vigorosamente) Eh si, sto mooolto meglio, peccato non averlo saputo prima di questo oscillococco.

Qualche giorno dopo

Lui: ciao. Sai il nuovo locale in centro, lo Zamarric Bar? E’ del mio amico Enzo , è un posto troppo figo con 10 sale con tutte  le hit dal 1920 al 2020; consumazioni illimitate aggratis. Vieni?
Lei:…Ma come? Ti sei appena ripreso dal mal di gola e vuoi sudare? Io vado alla serata reiky..Se hai voglia di darmi un passaggio che la mia auto è ancora rotta. Se non puoi non ti preoccupare, chiedo ad Andrea che ci teneva tanto….

Dopo un mese

Lei: scusa scusa scusa se ti pacco di nuovo , ma Andrea va a  un corso di free climbing e mi ha chiesto se lo accompagno e io è da una vita che voglio provare .
Lui: ma non mi avevi detto che soffri di vertigini?
Lei:…. E che cazzo ne sai tu di me?

A questo punto, normalmente, l’uomo medio si ravvede. Si sveglia il giorno dopo  con in po’ di raffreddore e  un’insostenibile voglia di costata alla fiorentina. Ne divora tre, per colazione, accompagnate da 2 pinte di Guinnes, e per dessert  sei flaconi di integratori di ferro sciolti in 20 aspirine.
Prende il cellulare  e al numero di lei manda il seguente wuozzup, carico di intrinsechi , copiosi  e profondi significati:
Lui vs Lei: “ vaffanculo, tu e il tuo tofu di merda”.

Oppure no. Non parte nessun wuozzup fanculatorio. E da ciò si distingue l’autentico, verace, intramontabile Homo Zerbinus.

Lei: domenica c’è il derby, che palle. Però ci sono i saldi;  mi accompagni?
Lui: si, certo

Lei: Wawww è uscito l’ultimo di Pacchinson “ Amore a primo morso” romanticissimo… Mery ci ha pianto tanto, mi accompagni?
Lui: Si certo.

Povero Homo Zerbinus, proprio non comprende che se lei non gliel’ha data fin’ora, non gliela darà mai. E se gliel’ha data è stato per sbaglio, perché lei preferisce farsi trombare  dal suo ex.
Infatti…

Lei: (piangendo copiosamente)  Andrea  è uno stronzo, mi sfrutta, è un egoista. Mi chiama solo quando gli fa comodo. E io che scatto sempre quando scocca le dita. E l’ ho pure beccato con quella puttana di Sara. Che stronzo… Mica come te, che sei così gentile, e ci sei sempre e sei così paziente… e carino…Sei proprio un amicoooooo.
Lui: Vuoi un altro fazzoletto?

Alla prossima puntata con la  Femina Teppetinum…….

Meli

volvamme

Van Damme mentre va a comprare la tisana al finocchio

Se non ci arrivi da solo…

Discorso tra te e lei. Argomento a scelta tra i più vari, ma comunque totalmente ininfluente.

Tu (ingenuo): “Amore preferisci A o B?”

Lei: “E’ uguale…scegli tu”

E’ una trappola e lo sai. Ma sai anche che non possiedi nessun meccanismo mentale sufficientemente complesso da indicarti la risposta corretta. Tanto vale tirare a caso, in fondo hai una possibilità su due, c’è di peggio. Quindi ti lanci con apparente e ostentata disinvoltura e, con tanto di sorrisetto scemo, dici “A”

Lei (gelida): “ok”

Segue muso di 4 ore. Ovviamente di lei, perché si sa: gli uomini non sono dotati della muscolatura necessaria per fare il muso. Salto  a pie’ pari la fase denominata: “cosacèchenonva?noniente” e giungo al momento clou, quello in cui inevitabilmente sbagli. Lo sai benissimo che è un errore, ti è già successo e avevi giurato a te stesso che non l’avresti più detto; eppure dalla tua bocca, più spontanee di un rutto in una serata tra amici che guardano la partita bevendo moretti da 66, sgorgano le parole:

“Come mai sei incazzata?”

Fottuto. Game Over. Scacco matto. Hai sbagliato ancora e te ne rendi conto sulla sillaba “za” della parola “incazzata”. Ma oramai è tardi. La macchina infernale si è attivata. I suoi neuroni festeggiano e si abbracciano come i tecnici della NASA quando Apollo11 è allunato. Lo sguardo catatonico negli occhi di lei lascia spazio a quello del trionfo, quello che ti mette a tuo agio come il toro durante la corrida. Tempo di realizzarlo, lei sposta il drappo rosso, scopre la spada e te la conficca dritta tra le scapole:

“Se non ci arrivi da solo è inutile che te lo dica”. Olè.

Crolli al suolo mentre lei si gira verso il pubblico e fa l’inchino chiedendo l’applauso, che arriva puntuale e scrosciante. La maggior parte dei tuoi neuroni si abbraccia piangendo. Solo un piccolo gruppo, più tenace e coraggioso, prova a riportare la calma e, per cercare una via di uscita, rianalizza la logica della frase “Se non ci arrivi da solo è inutile che te lo dica”. Ne evince che la logica è così schiacciante e serrata che la via d’uscita non c’è. Adesso tutti i tuoi neuroni, nessuno escluso, si abbracciano piangendo. Ti ha annientato.

Donna vs Uomo: 1000 – 0.  

Vorresti essere altrove, vorresti non essere un uomo. Persino il tuo pisello cerca di mimetizzarsi da testicolo per il disagio. Ora sono in tre. Non stai capendo, non ci arrivi e proprio per quello ha ragione lei. Potresti provare a chiedere…ma ti ha detto che è inutile. I enne u ti elle e: inutile.

Non hai l’aiuto del pubblico, perchè sta ancora applaudendo il torero.Non hai l’aiuto del computer, perchè si rifiuta ( neppure lui è dotato dei neuroni necessari). Se avessi l’aiuto da casa e ti rispondesse tuo padre direbbe: “ha sbagliato numero” poi riattacherebbe terrorizzato. Se rispondesse tua madre direbbe “sei tutto tuo padre”.

Già, perché non esiste via d’uscita, e le donne lo sanno. E ne approfittano. Noi maschietti siamo fisiologicamente impossibilitati  a distinguere il rosa  dal pervinca e a capire le cinquantaquattro possibili sfumature di significato dei “no” femminili; affoghiamo nella amletica domanda: “ Come regalo, apprezzerà di più un  completo intimo Chanel o uno  di Intimissimi?”  Per noi basta che sia piccolissimo e trasparente. Inequivocabile insomma, che non dia possibilità di errore. Conosciamo i nostri limiti e abbiamo imparato ad arrenderci, perché sappiamo che la psiche di un uomo di 40 anni è identica a quella di un bimbo di 6, con l’aggiunta del concetto di figa.

Alex

I neuroni di lei

I neuroni della ragazza di Alex durante la discussione

La violenza sottile

Quando Meli stamattina mi ha girato questo post dicendo “voglio pubblicarlo oggi. E’ doveroso” l’ho letto e ho pensato che il tono non fosse il suo solito. Poca ironia, poca gioia, poco di tutto. E soprattutto decisamente esagerato in alcune “trovate”, che oltretutto non facevano manco ridere. Infine mi era sembrata troppo perentoria lei con l’uso di parole come “voglio” e “doveroso”. Ma poi l’ho sentita e ho capito. Non ci sono trovate. Non ci sono invenzioni. C’è solo, se si è uomini come me, da leggere e pensare. Possibilmente stando zitti.

(Alex)

Il mio vicino  folle del piano di sotto colpisce ancora .

Dopo essersi lamentato delle mie attività notturne (paragonabili a suo dire a quelle di Cicciolina dei vecchi tempi e che lederebbero le orecchie implumi del suo figliolo di 10 anni) ed essersi  lamentato pure  della vibrazione del mio telefonino appoggiato sul tavolo della  cucina (e questo vi fa intuire quale sia il  suo equilibrio mentale), ora lamenta il fatto che ci sarebbe uno sgocciolio proveniente dal mio bagno, tipo rubinetto che perde,  e che tal rumore  arriverebbe fin giù al piano di sotto, nella sua camera, a disturbargli il sonno. Vi rendete conto? Sfido chiunque, canidi compresi, ad udire uno sgocciolio in un’altra casa, in una stanza non direttamente collegata; non ho nessun rubinetto che perde, ovviamente…Tuttavia  sono io la colpevole. Punto.
Comunque sia, non  è il supposto stillicidio il vero problema: ciò che è veramente agghiacciante,  lesivo della mia dignità e privacy, è che il gentile vicino nel suo messaggio in FB (mandatomi nonostante il fatto che mai siamo stati  “amici” né mai ci siamo  scambiati alcuna confidenza) si spinge più in là, proponendomi un patto di non belligeranza. Scrive: ” Se mi togli il ticchettio dal soffitto, ti propongo due giorni alla settimana di passione sfrenata con chi vuoi tu, senza proferire parola  né lamentarmi per i tuoi gemiti “.
Come? Come  si permette questo signore, che a mala pena conosco, di interessarsi, interferire, intromettersi ancora  nel lato più privato della mia vita privata anche solo con grossolane battute? Già l’avermi paragonata ad una pornodiva mi sembrava abbastanza. A lui devo chiedere il “permesso”? Questo significa che qualsiasi cosa io faccia, lui sta sempre li, ad ascoltare. Poveraccio e frustrato.
Sono convinta che se io fossi un uomo, anziché una donna single, non oserebbe  simili libertà, siffatte intrusioni. E questo mi fa ancora più incazzare.

E’ difficile vivere da donne. Sole ancora di più. Noi dobbiamo combattere di più, difenderci di più. Non avere una, ma due porte e quattro serrature a proteggerci. Nemmeno nell’intimo della nostra casa possiamo rimanere tranquille? Abbiamo tutte delle scarpe rosse.

Nel 2013, nella più ottusa delle menti, una donna che sceglie (o si trova) a vivere sola, non può che suscitare diffidenza, ed essere vittima di attacchi in quanto considerata vulnerabile. Sei sola? Trombi senza essere sposata?  Ogni tanto cambi fidanzato? Sei una puttana!!! E per questo io, uomo, padre di famiglia regolarmente sposato, mi posso permettere di fare battute e insinuazioni  sulla tua  vita privata.
C’è un sentore  di depravazione in ciò. E confesso di averne timore. Uomini compressi, depressi, violenti in ribellione alla loro pochezza, bigotti, benpensanti, estremisti, contro l’aborto, contro i gay, contro gli immigrati, che vanno al family day e poi urlano  (e non solo) contro la moglie e i figli da mattina a sera. E si masturbano davanti ai porno.

Ci scommetto.

Meli

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