Donna_autorun.exe

La conosci da poco e quindi è perfetta. Qui potrebbe concludersi il post perché la frase è autoconsistente e dice tutto, ma proprio tutto. Compare la sera e svolazza per casa con la leggerezza di una rondine. Che arrivi da una serata a teatro, dal lavoro o da una dimostrazione del Bimby con le amiche ha comunque le autoreggenti e il tacco 12. Ogni suo gesto e ogni sua parola sono cariche di gioia ed erotismo. E’ geneticamente immune da mal di testa e quindi te la da sistematicamente e ripetutamente. Gira per casa tua nuda indossando solo una tua camicia. E le autoreggenti. Quando si fa tardi prende la sua borsetta, rimette il tacco 12 e con quattro parole, e dico quattro, come è arrivata sparisce:

Amore….sono stata benissimo

Per te, uomo, il rapporto è maturo e perfetto. E lei non ti da alcun motivo di pensare il contrario.

Poi comincia il processo di autoinstallazione.

FASE1: lo spazzolino

Una sera lei arriva più tardi. Si è inceppato il Bimby. Ma ha comunque le autoreggenti e il tacco 12. Te la da come da programma ma poi, abbracciati nudi a letto:

– Se mi fermassi a dormire qui?

– Mi farebbe piacere

– Hai uno spazzolino per me?

Lo spazzolino è solo la testa di ponte. La conquista è iniziata. Non svolazzava per casa come una rondine: era un militare in ricognizione e la sua divisa erano le autoreggenti. Intendiamoci: lo spazzolino di per sé è irrilevante…ma è il primo oggetto non più solo tua in casa. La cosa un po’ ti agita ma la puoi tollerare. Lei coglie la tua insofferenza e quindi ti lascia il tempo di rilassarti dormendo a casa tua un po’ di volte, rigorosamente avvinghiata a te e vestita solo di una goccia di Chanel. Anche se è gennaio. E tu, uomo, ti rilassi rincuorato dal pensiero che a parte lo spazzolino null’altro è cambiato.

FASE 2: le ciabatte.

Una sera lei si presenta e, da una busta di plastica biodegradabile del Bennet che puzza di salsa di soia, la dea delle autoreggenti, la bomba dell’erotismo estrae due ciabatte giganti di pelo marrone con la faccia di Gatto Silvestro. Due ciaspole di pelo. Se lo spazzolino era un oggetto non più solo tuo….qui si tratta di un oggetto suo. Ma tu questa cosa non la cogli perché stai solo cercando di immaginare come potrà stare vestita solo con le autoreggenti e le ciaspole di pelo. E il quadro non ti convince appieno. La fase 2 è caratterizzata dal fatto che lei comincia ad avere sporadicamente mal di testa (derivante dalla fatica del ciaspolare per casa) e talvolta non ha le autoreggenti. Da quel momento le ciaspole, anche in sua assenza, sono parcheggiate nell’ingresso vicino alla porta. I tuoi amici entrando le guardano e ti chiedono se stai con l’uomo delle nevi. Ai loro occhi i racconti che hai fatto su di lei e sulle sue autoreggenti vacillano.

FASE 3: il cassetto

Una sera lei si avvicina ciaspolando a te, svaccato sul divano, e ti chiede:

– Amore mi lasci un cassetto per mettere qualcosa di mio?

– E che ci metti?

– Quello che uso per dormire e un paio di mutande.

Vorresti (e dovresti) rispondere: considerato che fino a ieri dormivi con una goccia di profumo e indossavi solo perizomi micrometrici ti serve proprio un cassetto o ti basta un pacchetto di sigarette vuoto?

Ma rispondi:

– Certo

Dalla fase tre il processo di autoinstallazione è irreversibile. Le prime due cose a finire nel cassetto sono i Moment, per curare il suo cronico mal di testa, e un pigiamone di flanella con disegnati gli orsettoni. Modello antistupro: anche solo per pisciare deve aprire 60 bottoni. Controlli se per caso all’altezza del culo c’è lo sportellone, come sul pigiama che usava tuo nonno, ma non c’è. Non esistono backdoor.

FASI SUCCESSIVE

Le fasi successive sono scandite da frasi di lei, che in alcuni casi vengono apparentemente formulate come domande ma in cui il punto interrogativo è puramente simbolico. La tua risposta è del tutto ininfluente.

– Hai un altro cassetto per me?

– Ho tolto la playstation che era solo lì a prendere polvere

– Ci serve un armadio più grande?

– Ti ho lasciato un cassetto per la tua roba nell’armadio nuovo

– Amore guarda nell’armadietto ma mi sa che non c’è uno spazzolino per te

Il tutto viene intervallato da eventi come la comparsa di un benjamin ficus, l’arrivo di un gatto isterico dal nome cretino tipo Magda (indistinguibile dalle ciaspole) o l’installazione di una serra per i fiori sul balcone.

LA DISFATTA

Dopo un anno girando in casa tua sei a tuo agio come un israeliano nella striscia di Gaza. Al posto della crema da barba c’è la spuma per capelli, il tuo rasoio è pieno di peli di origine ignota e sei costretto a chiedere dove si trova la carta igienica ricevendo risposte tipo:

– Ma è sempre stata lì!!!!!

Il processo di autoinstallazione si considera concluso il giorno in cui vai sul balcone, guardi la serra dei fiori e:

– amore li hai coperti con una zanzariera?

– Ahhh si…visto che bello? Ma non l’ho comprata la zanzariera. Ho seguito i consigli della rivista “Donnatuttofacileaggiustati” e sai cosa ho usato per farla?

– No

– Le autoreggenti! Ricordi?

-Si…ricordo……ricordo…..ricordo….Bel ricordo.

Alex

ar

Lei, fino alla fase 2

  1. Pinocchio non c'è più

    Ahhhh ma allora non sono l’unico ad avere le zanzariere nere…e comunque qui da me, ciaspole rosa pelose per lei e gialle con la facciona di spongebob per me (comprate da lei ovviamente), che poi a me Spongebob sta pure sulle palle….io adoro Patrik.

  2. graziaballe

    ahahahah!! lo dico sempre che quella è una forma di adescamento!
    io sono più “trasparente”…ciabatte in pelo di gnu sin dal primo giorno: prendere o lasciare.
    Ed è bello stupirsi!! (che abbiano abboccato lo stesso!! c’è grossa crisi! 😀 )

  3. Tachecca

    Nonostante sia donna, devo ammettere che sei riuscita a farmi ridere di gusto… forse perchè in alcuni punti mi ci ritrovo?! 😛 Vogliamo però parlare anche della vostra tartaruga? Quando vi conosciamo è viva, poi chissà per quale strano motivo, si gira e soffoca :D:D:D

  4. 21

    Nel mio caso, la mia ragazza è stata un setup.exe cliccato di mia iniziativa. Non le ho dato un cassetto, ma le ho comprato e montato un armadio (più grosso del mio, in proporzione sta come Bud Spencer a Terence Hill), più una scarpiera e un mobiletto a quattro scaffali per le sue pozioni e i suoi elisir. Sono felice di averlo fatto, è davvero un buon software. E poi, nemmeno sessanta bottoni di pigiama riusciranno a fermare i più tenaci! 🙂

    Comunque, articolo troppo divertente. Bravissimo!

  5. zeusstamina

    “a tuo agio come un isrealiano nella striscia di Gaza” mi ha fatto morire ahahahahahahahahahaha!
    E poi, con l’avvento del programma “donna”, ci sono delle grandissime limitazioni al programma uomo, al quale vengono apposti dei filtri limitanti il suo normale run.
    Esempio:
    – girare per casa in boxer grattandosi le chiappe (brutto da dirsi, ignobile da pensarci, ma comodossimo da farsi)
    – il rutto post-pasto. Praticamente ti trovi a girar per casa come Fantozzi al Casinò… senza la stanza dove poter esplicare il tuo pensieri.
    – ITunes viene settato in maniera differente… spesso, ma non sempre… c’è qualche speranza in merito…

    E via dicendo.

    Zeus

  6. Le Bisbetiche Domate

    ahaha STUPENDO!!! Io a casa del moroso c’ho portato le pantofole-stivali coi laccini coi pon pon. Bianche. Che ha sbattuto nella scarpiera. Sotto gli scarponi da pioggia. E del cassetto manco l’ombra… 😐

  7. kisal

    Vissuto solo la prima fase, all’iniziiiiiiiissssssiimo e sembrava tutto tacere, immediatamente dopo.
    MI ha dato una pedata in seguito, quando l’installazione si è colorata del mio ‘ma sai che rischi di piacermi un po?’ che è diventata la frase assurda che fa ridere chiunque ascolti il mio racconto di questa storiella? 😀
    Modestamete orgogliosa di questa cosa, non ho ancora capito se m sono data la zappa sui piedi per l’insulsezza della frase o per il sottotesto che nascondeva.
    Comunque, almeno la faccio diventare il titolo dell’ebook che scrivo raggranellando i post migliori che ho scritto da me e dedicati a uomini, donne e sesso…

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