Etichettato: figa
Amore di plastica (post ricco di parolacce non adatto a un pubblico raffinato)
– Ken ti devo parlare
– Barbie aspetta. Oggi è un gran giorno.
– Perché?
– Per dimostrarti che ti amo ti ho fatto intestare il camper, l’automobile, la casa, la macchina, la moto, la barca, il cavallo, la carrozza, la motoslitta, l’elicottero, l’aereo, il garage, la casa e la colf filippina.
– Oh Ken. Volevo dirti che non ti amo più
– Barbie, e dirmelo ieri?
– Ken, chiederò l’annullamento del matrimonio alla sacra rota.
– Perché?
– Ken, il nostro matrimonio non è stato consumato!
– Barbie…è colpa mia se quelli della Mattel non mi hanno fatto il cazzo?
– No Ken, ma..
– Barbie, e se anche avessi il cazzo, che cazzo me ne faccio? Ti ricordo che anche tu sei sfigata.
– Ma Ken!
– Eh beh si. Vitino da vespa, bel culo, occhioni blu. Insomma una figa da paura, ma senza la figa. Una donna senza figa è come una Ferrari senza ruote……la guardi ma non ci vai da nessuna parte.
– Ken anche con una Ferrari senza la leva del cambio non ci vai da nessuna parte…
– E tu non hai manco i capezzoli e l’ombelico
– Ken manca altro?
– Si, la riga del culo. Ma dimmi Barbie, sii sincera, c’è un altro pupazzo nella tua vita? Forse quel Big Jim che nomini sempre?
– Ma Ken….
– Parlami di Jim! Da dove viene?
– Anche lui è della Mattel
– Che lavoro fa?
– Il subacqueo, lo scalatore,guida l’elicottero, il calciatore, il paracadutista, il soldato, il cowboy, l’indiano, il dottore, il fantino, il pilota di aereri, il pilota di macchine, il palombaro, l’apicoltore
– Ma cazzo!
– Ma Ken non so.
– Barbie…che dici?
– Ken, mi hai chiesto se ha il cazzo, ma non lo so
– Barbie non ti ho chiesto se ha il cazzo. Ho solo detto “Ma cazzo”, nel senso: ma li fa tutti lui i lavori?
– E’ un uomo impegnato
– Ma ha il cazzo?
– Ken non lo so!!! Non ti ho mai tradito!
– E ci credo non hai la figa! E comunque se è della Mattel ti garantisco che anche lui è scazzato.
– Ma no…è sempre di buon umore Ken.
– Barbie non intendevo quello. ESSE privativa. Scazzato nel senso di “senza cazzo”.
– Ken, non si sa.
– Cosa vuol dire che non si sa?
– Non gli si levano le mutande, son dipinte. E quindi non si può sapere. Ma si vede un rigonfiamento
– Barbie ripeto, se è della Mattel anche lui è senza cazzo! Non vedo perché a lui dovrebbero averlo messo e a me no!
– Ken non puoi saperlo …E poi allora mi spieghi perché lo chiamano Big?
– Perché…..perchè…
– Te lo dico io Ken, perchè magari basta sverniciargli le mutande e via.
– Certo….e fate i preliminari con lo sverniciatore e la cartavetro a grana fine.
– Ken basta! E poi lo sanno tutti che se lo schiacci dietro….
– Cosa Barbie?
– Se lo schiacci dietro gli si drizza il braccio
– Come Hitler?
– E tipo….Ma magari basta spostare l’elastico eeeee voilà, il gioco è fatto! Una schiacciatina nella schiena e finalmente si tromba
– E alla fine gli devi ridipingere le mutande?
– Ken, ti ho detto basta.
– Svernicia, schiaccia, vernicia. Bello come fare il carrozziere.
– Non importa, nella vita ho bisogno di altre cose. Me ne vado. A proposito grazie per avermi intestato tutto!
– Barbie…..tu sei…tu sei…
– Sfigata? Guarda non so se Big Big Big Jim ha il cazzo, ma almeno le mutande dipinte mi fanno nutrire delle speranze. E comunque visto che esiste la Barbie gravida qualcuno se la sarà pur trombata, e quel qualcuno di sicuro non sei tu.
– Barbie non avrai il coraggio di andartene.
– Ah si? Vedrai. Prendo il camper e me ne vado! Ho fatto il pieno di benzina stamattina appositamente
– Barbie non andrai lontano.
– Ken Vedrai
– Barbie…
– Sono una donna indipendente, so badare a me stessa, tu non mi fermerai
– Barb…
– La mia spiccata sensibilità si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista
– Ba…
– Non provare a fermarmi
– B…
– Ti ho detto di lasciarmi andare
– Barbie…….non andrai da nessun parte!
– Perché?
– Il camper va a gasolio, non a benzina
Alex
Se non ci arrivi da solo…
Discorso tra te e lei. Argomento a scelta tra i più vari, ma comunque totalmente ininfluente.
Tu (ingenuo): “Amore preferisci A o B?”
Lei: “E’ uguale…scegli tu”
E’ una trappola e lo sai. Ma sai anche che non possiedi nessun meccanismo mentale sufficientemente complesso da indicarti la risposta corretta. Tanto vale tirare a caso, in fondo hai una possibilità su due, c’è di peggio. Quindi ti lanci con apparente e ostentata disinvoltura e, con tanto di sorrisetto scemo, dici “A”
Lei (gelida): “ok”
Segue muso di 4 ore. Ovviamente di lei, perché si sa: gli uomini non sono dotati della muscolatura necessaria per fare il muso. Salto a pie’ pari la fase denominata: “cosacèchenonva?noniente” e giungo al momento clou, quello in cui inevitabilmente sbagli. Lo sai benissimo che è un errore, ti è già successo e avevi giurato a te stesso che non l’avresti più detto; eppure dalla tua bocca, più spontanee di un rutto in una serata tra amici che guardano la partita bevendo moretti da 66, sgorgano le parole:
“Come mai sei incazzata?”
Fottuto. Game Over. Scacco matto. Hai sbagliato ancora e te ne rendi conto sulla sillaba “za” della parola “incazzata”. Ma oramai è tardi. La macchina infernale si è attivata. I suoi neuroni festeggiano e si abbracciano come i tecnici della NASA quando Apollo11 è allunato. Lo sguardo catatonico negli occhi di lei lascia spazio a quello del trionfo, quello che ti mette a tuo agio come il toro durante la corrida. Tempo di realizzarlo, lei sposta il drappo rosso, scopre la spada e te la conficca dritta tra le scapole:
“Se non ci arrivi da solo è inutile che te lo dica”. Olè.
Crolli al suolo mentre lei si gira verso il pubblico e fa l’inchino chiedendo l’applauso, che arriva puntuale e scrosciante. La maggior parte dei tuoi neuroni si abbraccia piangendo. Solo un piccolo gruppo, più tenace e coraggioso, prova a riportare la calma e, per cercare una via di uscita, rianalizza la logica della frase “Se non ci arrivi da solo è inutile che te lo dica”. Ne evince che la logica è così schiacciante e serrata che la via d’uscita non c’è. Adesso tutti i tuoi neuroni, nessuno escluso, si abbracciano piangendo. Ti ha annientato.
Donna vs Uomo: 1000 – 0.
Vorresti essere altrove, vorresti non essere un uomo. Persino il tuo pisello cerca di mimetizzarsi da testicolo per il disagio. Ora sono in tre. Non stai capendo, non ci arrivi e proprio per quello ha ragione lei. Potresti provare a chiedere…ma ti ha detto che è inutile. I enne u ti elle e: inutile.
Non hai l’aiuto del pubblico, perchè sta ancora applaudendo il torero.Non hai l’aiuto del computer, perchè si rifiuta ( neppure lui è dotato dei neuroni necessari). Se avessi l’aiuto da casa e ti rispondesse tuo padre direbbe: “ha sbagliato numero” poi riattacherebbe terrorizzato. Se rispondesse tua madre direbbe “sei tutto tuo padre”.
Già, perché non esiste via d’uscita, e le donne lo sanno. E ne approfittano. Noi maschietti siamo fisiologicamente impossibilitati a distinguere il rosa dal pervinca e a capire le cinquantaquattro possibili sfumature di significato dei “no” femminili; affoghiamo nella amletica domanda: “ Come regalo, apprezzerà di più un completo intimo Chanel o uno di Intimissimi?” Per noi basta che sia piccolissimo e trasparente. Inequivocabile insomma, che non dia possibilità di errore. Conosciamo i nostri limiti e abbiamo imparato ad arrenderci, perché sappiamo che la psiche di un uomo di 40 anni è identica a quella di un bimbo di 6, con l’aggiunta del concetto di figa.
Alex