Buoni propositi

Seduta su uno sgabello di metallo e gommapiuma del bancone della paninoteca estraggo dall’involucro di carta oliosa l’hamburger del contenuto marroncino; e meno male che la pubblicità che promette “carne al 100%” … negli altri che ci mettono, segatura? Do un primo morso poco convinto. Sento sapore di formaggio e cipolla. La mucca 100% dev’essere fuggita nel frattempo.
“Lo chiamano hamburger chianina perché è fatto con cani chiatti che fanno ingrassare come le oche del foie gras?” Chiedo all’amico che mi siede accanto, cercando di intavolare uno straccio di discorso. Lui replica con un “Boh” mentre dà il terzo ed ultimo morso al suo secondo hamburger. Niente male come inizio di primo appuntamento. Quando si dice che la fame é brutta! E’ carino il tizio però e io immagino di essere al posto di quel panino terminato in tre morsi e non so se essere felice per la famelicità o preoccupata per il tempo di esecuzione.
Di sicuro contiene cipolla, quell’hamburger, tanta da mascherare sapientemente qualsiasi altro retrogusto non autorizzato. Sento perfide molecoline di cellulite annidarsi lungo i fianchi solo a guardarlo, quel panino. Dovrò fare tanta attività fisica, dopo. Ma soprattutto mi preoccupo di come parlerà me il mio alito onion flavor. In fondo è meglio così, vorrei dire qualcosa di unico e intelligente, ma sarà a causa della coca cola adulterata o delle molecoline di grasso che già sento intasarmi anche le arterie, che la mia mente è completamente alleggerita da qualsiasi pensiero che abbia un ben che minimo senso. E visto che mia nonna diceva che è meglio stare zitte rischiando di fare la figura delle stupide piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio, mi appello al mio alito ormai improponibile come secondo ottimo motivo per tacere.
Intanto il tizio che mi sta accanto ora ha preso ad ingollare patatine come se non mangiasse da due giorni. Maledetta fame famelica, lo porterà all’infarto! Beh niente male per un primo appuntamento… In effetti ho visto di peggio. Poco loquace il ragazzo, ma affamato. Chissà se sotto le lenzuola… E non credo che resterò qui ad aspettare il suo infarto.
” Siamo quasi a capodanno e a capodanno si fanno sempre buoni propositi… il mio buon proposito per quest’anno sarà quello di pensare di meno, parlare di meno e …fare di più. E il tuo? ”
Chiedo in un impeto di speranzosa socievolezza.
“Io vorrei continuare a mangiare hamburger e patatine tutti i giorni, e anche il milkshake”
replica lui, distratto da questa improvvisa consapevolezza esistenziale.
”Il milkshake è importante!”
Per un attimo mi illudo del doppio senso della parola “milkshake”…Poi il tizio risucchia dalla cannuccia conficcata nel suo bicchierone di carta l’ultimo sorso di Fanta e ingolla una manciata delle mie patatine. Tutto contemporaneamente. E capisco che non c’è alcun doppio senso. Mi alzo dallo scomodo sgabello e mi congedo dal il mio accompagnatore mentre ha la faccia immersa nel suo adorato milkshake. Avrei voluto lasciargli il conto da saldare, ma quello lo avevo pagato io in anticipo.

Meli

hamburger

  1. Bia

    A me quello di chianina è pure piaciuto. Ma mi sono dovuta fermare a metà panino perchè dopo un po’ diventa indigesto!
    E comunque: primo appuntamento al Mac?!?! Maccheddavvero?! Ma neanche a 14 anni dai… nononono!!!!

  2. ingenuetà

    Va bene il mac (che siccome sono bastiancontraria ogni tanto ci vado proprio perché tanti pseudo-salutisti lo schifano), ma il tipaccio dove lo hai scovato? Era la sorpresa del mese dell’HAPPY MEAL?

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