Etichettato: sigarette
Vicini vicini
Caro vicino n.1 :
io amo gli animali, tutti. Persino i ragni. Quando ne becco uno in bagno che si lava le otto zampette con il mio bagnoschiuma all’aloe, lo convinco ad uscire e trovarsi un’altra piscina. A volte ci va da solo perché gli scoppiano le orecchie a forza di sentirmi parlare (ma i ragni hanno le orecchie? Mah!). Altre volte lo carico su un jet rotolodicartaigienica e gli regalo un volo panoramico fino al davanzale della finestra.
Ma caro vicino, il tuo cane no! E’ più brutto di un chiwawa dopo il frontale con un bulldog, col quale sicuramente ha scambiato i connotati. Ha orecchie da topo e occhi palla da tennis. Il sedere spelacchiato e una linguetta grigina dalla quale perde quintali di bava. E soprattutto piscia… Ma come fa un cane così piccolo a pisciare come un cammello? Capisco che, poverino, avendo la vescica delle dimensioni di un fagiolo e una quantità di urina da allagare Via Roma, non possa che farla in ascensore. Caro vicino n. 1, non hai capito che il tuo caro topochiwawa è si un orribile cane da appartamento, ma, in quanto creatura di Dio, ha diritto alla sua passeggiatina quotidiana? Ma perché non rimani per una volta chiuso in ascensore per 24 ore senza nemmeno una bottiglia nella quale farla?
Caro vicino 2:
hai diritto di fumare. Il tabagismo è una brutta bestia da sconfiggere si sa, e se vuoi suicidarti lentamente per me va bene. Però i tuoi mozziconi, potresti gentilmente metterli nel tuo c…estino dell’immondizia anziché seminarli per le scale del condominio? O forse pensi che siano semi, e se li butti qua è la prima o poi trovi un alberello di pacchetti di sigarette che spunta tra la ringhiera e lo scalino? Tanto c’è il topochiwawa ad annaffiarli no?
Caro vicino n. 3:
devo sopportare le tue urla di frustrazione di piccolo uomo insoddisfatto, sesso privo, dalla mattina alle 6 alla sera alle 23.00. In più devi soffrire di disturbi del sonno, poveretto, perché non è proprio possibile che io, con i miei sommessi e rari, e sottolineo rari, gemiti notturni, riesca a svegliarti!!! Capisco che l’ultima volta che hai goduto delle gioie del sesso sia stato quando è stato concepito tuo figlio che ora ha la peluria sul labbro e sta cambiando la voce…Ma se ti azzardi ancora a battere il bastone sul soffitto, che guarda caso è il mio pavimento, per segnalarmi il tuo disagio esistenziale, giuro che sfodero tutta la mia preziosa collezione di Iron Maiden a pieno volume fino a quando non crolla il pavimento, mio si, ma che di sicuro sfracellerà la tua immensa testa di c…ocomero.
Caro vicino n. 4
non so chi tu sia e, per la tua incolumità , non sono certa di volerlo sapere. Di sicuro vorrei che tu fossi il vicino di qualcun altro; ma il paese dei balocchi è lontano e io non ho detto ancora abbastanza bugie per meritarmelo.
Però vorrei tanto sapere: da bambino ti presero in giro per le lentiggini? Ti tirarono le trecce? La maestra ti mise in castigo e tuo padre ti lasciò a pane e acqua per una settimana? Quale trauma infantile, litigio lavorativo, incubo notturno, astinenza da droghe varie, frustrazione sessuale, ti spingono ad ostruire la serratura del cancello del cortile con il chewingum???? Dico davvero, parliamone. Io conosco diversi psichiatri, vedrai che troveremo anche quello che fa per te.
Caro vicino n. 5:
Ops! Sono io!
Meli
Tabacco e Venere
“Se te le fai da solo te ne fai meno”
Sebbene possa sembrare l’incipit di un trattato sulla masturbazione, questa è la frase con cui i fumatori che si rollano le sigarette da soli giustificano la loro scelta. Di solito abbinata a “e spendi meno”. Frase anch’essa apparentemente riconducibile a una campagna di sfavoreggiamento della prostituzione.
Scherzi a parte. Tutto vero.
Soprattutto all’inizio. Tu, le cartine, i filtrini e nessuna tecnica valida per far stare assieme i tre elementi in modo sensato. E una sera, mentre fumi 20 sigarette preconfezionate per il nervoso di non riuscire a rollartene una che non sembri quella di Gighen, arriva l’amico scienziato che ti dice “comprati la macchinetta”. E macchinetta sia!
Prima quella coi rulli che si ingoia le cartine e non te le ridà più.
Poi quella quasi magica. Chi te la mostra apre la scatola, ci butta dentro con apparente casualità tabacco e filtrino, chiude la scatola e, come per magia, compare la sigaretta. Rifai tu la stessa cosa e ti sputa fuori nell’ ordine cartina, filtrino e tabacco sul pavimento.
E poi putroppo, per necessità e vizio, diventi bravo. Ma bravo per davvero. Il ninja del filtrino.
Rolli normale e rolli a bandiera, con due mani o con una sola, con la colla e senza la colla. Rolli sull’ autobus, in fila al supermercato e fermo al semaforo rosso.
Rolli rolli rolli. In continuo. Diventa un piacere da cui non ti stacchi più. Lo fai anche solo per il gusto di farlo. Lo fai secondo i tuoi criteri proprio come vuoi tu. Via una l’altra, Non smetteresti mai, perché sai che il fumo fa male, ma sai anche che almeno lui non fa diventare ciechi.
Alex