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Di Limoni e altri reflussi

Warning: post ad alto contenuto di acidità, astenersi stomaci ipersensibili.

Qualche giorno fa un amico mi ha fatto notare un certo  mio atteggiamento acrimonioso  nei confronti delle relazioni uomo-donna. In effetti, a ben pensarci, noi ignare e dolcissime fanciulle spesso veniamo  tacciate di acidità dal sesso forte.

Ma io mi chiedo: di fronte allo zoo  di  comportamenti maschili che stanno a metà tra uno scimpanzé in crisi  di astinenza e un ectoplasma in lotta esistenziale, come possiamo NON esserlo?

Ed ecco una rapida carrellata di fenomeni ravvicinati del quarto tipo che  mi hanno fatto divertire più di una gita a Gardaland:

i mammoni  ” il ragù solo mamma lo sa fare”, gli indecisi  ” mi piace tanto Anna ma anche Elisa. O forse Giulio?”, i Casanova de noi artri  ” pizzeria  e facciamo alla romana?”, maniaci,  mestruati, stalker, i malaticci  ” metto la sciarpina che poi mi viene la febbrina”, sessofobici, sessodipendenti, gli ansiosi  da dimensione  ” hey  baby, sono il mago del cunnilingus”,  gay repressi, logorroici, gli ipocondriaci che un colpo di tosse e ” ohmiodiohoqualcosadibrutto”.  Poi ci sono i ” ci sentiamo domani “  che sanano  ogni ragionevole dubbio  sulla veridicità delle storie di rapimenti alieni, non essendoci  altra spiegazione alla loro improvvisa e silenziosa sparizione.

E ancora i cyber seduttori, veloci con le dita solo su   messenger, i depilati- lampadati – shatushati che poi si irritano se esci con gli anfibi. Gli smartphone dipendenti e  gli smartphone  intolleranti, che il telefono non serve mica per telefonare  e se  per sbaglio mandi più di un messaggio alla settimana rischi un provvedimento restrittivo di avvicinamento; i  pessimisti  che ”  tanto i rapporti di coppia sono fallimentari”, i realisti ” non sei tu, sono io…” ( si certo, una cozza sei ), gli iperrealisti ” sei la donna della mia vita” ma non anno ancora deciso se questa vita o la prossima; gli indecisi che  ”  le  donne sono  tutte rompicoglioni”  ma ne hanno  4 o  5; gli umili  ” sei meravigliosa,  non ti merito” ,  i sessuomani   ” sesso come con te non ne ho fatto mai prima” ma  nel dubbio ne provano qualcun’altragli indisponibili emotivi  ” non voglio  coinvolgermi” e poi postano le  foto alle Maldive  con la novella fidanzata; i filantropi, che si donano al mondo  femminile al completo,  gli increduli  ” una come te non l’ho conosciuta mai “( e infatti non ci credono nemmeno loro), i procastinatori   ” non sono ancora pronto ad impegnarmi. Sai mica  dove ho messo la dentiera?… “

Indimenticabili sono  i  lamentosi cronici, in perenne crisi depressiva che ancora credono, illusi, di fare leva  su un nostro  proverbiale istinto della crocerossina. E no bambini belli, quello è terminato da un pezzo, e se ne fosse rimasto un pezzettino ci servirebbe per rimediare ai tragici eventi che ci colpiscono, tipo un’unghia scheggiata o i capelli increspati dall’umidità.

Ma quelli che mi piacciono di più e che  distaccano ogni altra categoria come Bolt al rush finale, sono i paurosi. Paurosi di che? Di tutto: della mononucleosi, dei  ragni, della gente, della solitudine, di essere sobri, di bere troppo, di dormire troppo o troppo poco, dei bambini, dei cani, e dei cani con bambino. Ma  soprattutto temono il terribile  male del secolo: le relazioni. Come se la fanciulla con cui stanno  prendendo il  caffè del mattino dopo potesse fraintendere le loro intenzioni e trasformarsi in un attimo  da allegra compagna di una notte a terribile Kathy Bates  di Misery non deve morire. Calma ragazzo, è un caffè, io ho sonno  e ancora  non ho deciso se vorrò rivederti o preferirò piuttosto partecipare  a un reading di Mein Kampf. In tedesco.

Quindi lasciatecelo almeno questo sacrosanto diritto ad essere acide, ché sappiamo che comunque, i limoni, vi piacciono sempre.

Meli

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