Etichettato: mi piace

Selfie! Selfie! Selfie!

Allora si dai!!!! Come spermini impazziti alla furiosa corsa a chi attacca prima l’ovulo, sgomitiamo per il primo posto, per chi sta davanti  coi pollici alzati e i denti in fila come star di Hollywood,  diamo allo smarthphone che ci ritrae il nostro profilo migliore, l’espressione più simpatica, seducente , allegra e,quasi mai, intelligente. Clic, clic, clic. Si dai, ancora una;  facciamola  col mio che poi mi taggo e faccio vedere a tutti quanto sono figo e che amicizie giuste ho e quante cose faccio. Quanto mi diverto più di te che ti fai pipponi in solitaria a guardare le mie foto. E gareggiamo a chi colleziona più “mi piace”. Perché più piaci agli altri più ti piaci, più sali nella scala sociale, più hai importanza. Sei grande se gli altri pensano che tu lo sia. Semplice.

Ma vediamoli nel dettaglio i selfisti cronici.

Ehi tu, ragazzotta bruttina… pensi davvero di risolvere la tua disistima pubblicando tue foto vistosamente e abbondantemente photoshoppate per farti sembrare decente? Se hai un naso che avrebbe fatto l’invidia di Dante e due occhiaie che arrivano fin sotto il mento,  è inutile che tenti di sbianchettarli. Se hai un culo che fa provincia, quello è, anche se i tacchi slanciano. Davvero credi che collezionare like su una foto falsa ti renda più carina? Magari è così e  davvero quei  40 “mi piace” ti hanno raddrizzato la giornata e salvata dal suicidio. Cosa fai però quando la gente ti vede dal vivo  e non ti riconosce dalla foto? Rispondi: “Hemmm… dal vivo vengo sfocata” o “Sono fotogenica ma non realtàgenica” ?

Ehi tu, figona da grido. Che problema hai? Sei bella e lo sai. E allora da dove arriva tutto questo bisogno di conferme che cerchi pubblicando foto da cerbiatta maggiorata? Già porti una quarta abbondante. E che ti serve il push up over size? Non sai sentirti bella se non con la bava virtuale  che inonda i tuoi scatti seducendi pubblicati allo scopo di provocare l’erezione ad ogni malcapitato visitarore? Come funziona? Più erezioni provochi, più sei figa?

Ehi tu, ragazzotto dallo sguardo smagliante, dimmi: che problema hai? La tua bacheca di FB pullula di selfie seminudi, coi muscoli tesi sul collo, perché il pavone si sa, per sembrare più grosso, fa la ruota. Abbrruce Lee de noi artri! Attartaruga Ninja dei poveri!! Abbradd Pitt de cartongesso. A guardarti non penso “quanto sei figo, ti tromberei” ma “mi fai proprio ridere”. A questo punto di disperazione sei arrivato per trovare qualcuna  (o qualcuno) che ti si fili? Mi fai quasi più pena della Bruttina Photoshop.

Ehi tu, sfigato/a di turno. Che problema hai? Davvero credi che pubblicare foto con gente “importante” ti renda degno/a di stima? Davvero pensi che la fama, o il talento, la simpatia delle persone alle quali chiedi lo scatto, possa infondersi in te come luce divina rendendoti a tua volta più importante, talentuoso, colto, ricco, visibile? Sai che non è così, che sei nato sfigato e sfigato rimarrai, visto il tuo commento: “l’arcobbaleno stamattina quando ho sceso il cane”.

Non sarà forse che i  “mi piace” che tentiamo  disperatamente di collezionare in una rete sotto vuoto spinto,  altro non siano che noccioline, direi io,  o tiri di coca, direbbe qualcun altro: via uno, l’altro. In una spirale fagocitante nella quale perdiamo l’autocoscienza, mettendo il nostro volore nelle mani del superficiale  giudizio altrui, in una spirale  che ci priva di ogni possibilità di originalità e  autodeterminazione?

Propongo ai  giovani genitori di cominciare ad insegnare ai propri figli che “farsi troppi selfie fa diventare ciechi”.

Meditiamo

Meli

Selfie

Uno dei rarissimi selfie di Meli