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Le 5 cose per cui la neomamma ringrazia (by Mammaimpreparata)
Alex e Meli oggi lasciano la parola alla loro amica Mammaimpreparata:
Che la maternità fosse il mestiere più bello e difficile (non il più antico, badate bene!!!) è risaputo.
Nel trovarmici dentro da un paio di mesi, posso confermare che è il più difficile, o per meglio dire il più frustrante. I bebè fanno quattro cose al massimo e tu riesci comunque a non capire se: vuole mangiare, è scomodo o ha aria nella pancia!!! Se sia il più mestiere bello ve lo confermerò poi, magari quando inizierà a inondarmi di bacetti. In ogni caso, per chi sforna il pupo in inverno, col freddo e il brutto tempo, le giornate diventano improvvisamente monotone. Passato il Natale con il carico di retorica parentale (oooohhh che bello, Natale in tre!! e tu, neomamma incasinata che non hai manco tempo di pettinarti) , passata l’Epifania, che tutte le feste porta via, non rimane da fare altro che stare in casa a baliare il pupo, aspettando un raggio di sole per una provvidenziale passeggiata. E in questo infinito e grigio tempo tra una poppata e un pannolino, ringrazio il cielo per le seguenti cose (a parte ovviamente per il fagottino di gioia e cacca):
– La tuta di pile, cioè l’orribile indumento che nella Vita di Prima avresti usato solo per le pulizie. Ora è comodo, caldo nelle lunghe ore notturne di poppata, informe (nasconde la pancia molle) e soprattutto si lava e si asciuga al vertiginoso ritmo dei rigurgiti. Insomma un must irrinunciabile.
– la mancanza dell’abbonamento a SKY. Nella Vita Di Prima il dramma era l’essere esclusi dalle notizie, dai film più recenti, dal vincitore di X Factor, insomma da tutto ciò che è oggetto di divertimento e conversazione tra colleghi. Ora il semplice possesso del digitale terrestre rappresenta la fortuna di poter crollare nel letto alle dieci meno un quarto senza sentirsi una povera sfigata, tanto “Una poltrona per due” l’ho già visto tutte le vigilie degli ultimi dieci anni.
– Jewel Saga. Stesso funzionamento di Candy Crush, quindi è possibile fare partite lampo nei cinque secondi in cui ci si chiude in bagno per fare pipì. E se muoio non devo aspettare vite dagli altri.
– Facebook. Non puoi ancora andare al ristorante, e se solo ti azzardi a prendere in mano il telefono per sentire un’amica ( e sempre incredibilmente in quel momento), l’Erede reclama il suo pasto e ti impedisce di conversare . Non resta altro che il provvidenziale FB per non perdere di vista gli amici e dimostrare con qualche veloce commento che si, sei ancora in vita.
– La crema per le mani. Lava il sederino – lava e stendi la tutina sporca – Lava biberon – Sterilizza il biberon – Ricomponi biberon rovente. Ripeti il ciclo all’infinito 24/7. Ora ho capito perché tutte le mamme a 50 anni hanno l’artrosi e mettono la crema all’arnica e al ginepro.
Mammaimpreparata