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Se sei in pace col mondo non andare su Facebook
Se sei in pace col mondo non andare su Facebook, perché potresti scoprire che:
– La farina 00 è il più grande veleno della storia. Azz….mia nonna ha vissuto 105 anni ignorando questa profonda verità. L’avesse saputo? Era ancora a ballare la mazurca con mio nonno. Duecentotrenta anni in due, felici come pochi.
– La farina di manitoba fa malissimo. E se anche non sai che cazzo è la manitoba, sappi che è ovunque. Ma proprio ovunque. Va beh, ma se è ovunque ci sarà meno farina 00
– Video shock: “Guarda cosa succede se metti un dente, per 24 ore, nella CocaCola”. Innanzi tutto succede che poi ti manca un dente, perché te lo sei cavato per far l’esperimento. Ma soprattutto, ma come ti viene in mente di provare? E un dente nell’acqua e menta o nell’olio di colza, no? Ma perché non tenere le palle a mollo nel limoncello per 24 ore e vedere che succede?
– “Lo sai che la Nutella è composta per il 75% di zucchero?”. E tu che pensavi fosse a base di pasta d’acciughe e non ti spiegavi quel retrogusto vagamente dolce….
– “Non bere acqua in bottiglia. Contiene arsenico ed è cancerogena”. Ma anche: “Il calcare presente nell’acqua del rubinetto fa male”. E quindi? La bevo dalle grondaie quando piove? Ci troviamo a bere lungo Po ai murazzi davanti a Giancarlo? Ditemi, ve ne prego.
– “Secondo uno studio pubblicato sulla rivista open-access Microbiome scambiarsi un bacio di dieci secondi equivale, più o meno, a trasferire quasi 80mila batteri da una bocca all’altra”. Ma quanti baci di 10 secondi si danno in un giorno? Pochi, almeno che non si sia un 15 enne, in gita scolastica, seduto nell’ultima fila del pullman. Lì sì, che si limona duro.
– Quando da piccolo vedevi in cielo la scia di un aereo e dicevi “Qualcuno mi pensa”, ti sbagliavi. Come eri ingenuo, che idea poco credibile. La verità, assolutamente credibile, che ancora non conoscevi, è che le scie degli aerei sono chimiche e sono generate intenzionalmente dai governi mondiali, in combutta con le perfide multinazionali, allo scopo di spargere agenti chimici sulle nostre teste. Il fine ultimo è quello di farci ammalare. Potrebbero spargere farina 00. O forse lo fanno ed è quella cosa che noi chiamiamo “nebbia”. Insomma, in definitiva, non sembra ancora più convincente la versione “qualcuno ti pensa”?
– I cerchi nel grano sono fatti dagli alieni. Ma certo, ovvio. Non può che essere così. Tu alieno fai parte di una civiltà che in migliaia di anni di evoluzione è arrivata a compiere viaggi interstellari, hai salutato i tuoi piccoli figli ET dicendogli che il padre sarebbe stato via per anni, ti sei fatto ibernare in una capsula criogenica, hai viaggiato attraversando la galassia per giungere là, dove nessun alieno era mai giunto prima, e che fai? Fai due freni a mano, col disco volante, in un campo di grano, lasciando due cerchi e te ne vai? Tipo suonare il citofono e scappare? Per vedere che faccia fa il contadino al mattino? Che delusione. Che ti aspetti da un alieno così burlone? Come minimo che se lo incontri, e ti porge il dito come ET, se glielo tiri scorreggia.
Speriamo che esistano altre forme di vita nell’universo, possibilmente più brillanti dell’alieno burlone scorreggione che fa i cerchi nel grano. Ma mentre le aspettiamo, non sarebbe utile scrivere meno cagate su Facebook?
Alex
Il vecchietto dove lo metto? Nel cantiere
Normalmente è invisibile. Dove risieda nessuno lo sa. La scienza se lo chiede da tempo ma brancola nel buio. Un’unica certezza: a fronte dell’apertura di qualsiasi cantiere cittadino si materializza ad alcuni metri dal luogo di interesse. E’ il pensionato dei lavori in corso. Cappello in testa, mani l’una nell’altra dietro la schiena, piede destro avanti rispetto al sinistro e girato leggermente verso l’esterno, come in un abbozzo di pliè. In una delle due mani una rivista arrotolata. E’ altamente specializzato per assolvere al meglio alla sua indubbia funzione sociale: rompere i coglioni.
– E’ sordo: può quindi sopportare livelli di intensità sonora superiori ai 4000 decibel. Non c’è rumore di ruspa o scavatore che gli possa creare disagio. Potrebbe tranquillamente usare un martello pneumatico come cotton fioc.
– E’ leggermente gobbo: la posizione arcuata della schiena favorisce la visione del buco in cui si lavora che è sempre più in basso di lui
– E’ bilanciato: le mani dietro la schiena servono a contrastare la naturale curvatura in avanti. Se lo spingete dondola, ma non cade. La regolazione di fino dell’equilibrio viene effettuata spostando gli occhiali più o meno vicino alla punta del naso.
– E’ onnisciente: che si stiano riparando le fognature o che si stia costruendo l’impianto di raffreddamento a superconduttori per una centrale termonucleare, lui può dire la sua. Egli infatti possiede nozioni di idraulica, fisica dei materiali, geologia, fisica nucleare, arredo urbano e cardiochirurgia.
– E’ social: con il cellulare wifi, mascherato da rivista arrotolata e tenuta in mano, fornisce via Twitter e Facebook agli altri pensionati le coordinate precise del cantiere perché possano raggiungerlo in fretta.
– Non ha coscienza di sè: parla degli altri pensionati che guardano i lavori come non fosse uno di loro.
– E’ puntuale. Come si è materializzato, alle 12.29 si smaterializza e ricompare seduto a tavola per il pranzo alle 12.30 precise
– E’ un leader: lui non è lì a guardare, commentare o criticare i lavori. Lui, i lavori, li dirige
– Non esiste in versione femminile. Altrimenti chi lo prepara il pranzo al pensionato mentre lui dirige i lavori?
– Parla per slogan: ogni sua frase comincia con le parole “Ai miei tempi” o “quando ero giovane” e si conclude con “….non come oggi”. In mezzo una sassaiola di concetti a caso: si stava meglio, si mangiava meglio, si lavorava meglio, si viveva meglio, si rideva meglio, si beveva meglio. Come avesse vissuto nel XVII secolo presso la corte del Re Sole.
Ma soprattutto è invidiabile. Perché ho il triste sospetto che noi quarantenni di oggi a 80 anni saremo sì presenti nei cantieri, ma staremo ancora guidando la ruspa.
Alex
Le 5 cose per cui la neomamma ringrazia (by Mammaimpreparata)
Alex e Meli oggi lasciano la parola alla loro amica Mammaimpreparata:
Che la maternità fosse il mestiere più bello e difficile (non il più antico, badate bene!!!) è risaputo.
Nel trovarmici dentro da un paio di mesi, posso confermare che è il più difficile, o per meglio dire il più frustrante. I bebè fanno quattro cose al massimo e tu riesci comunque a non capire se: vuole mangiare, è scomodo o ha aria nella pancia!!! Se sia il più mestiere bello ve lo confermerò poi, magari quando inizierà a inondarmi di bacetti. In ogni caso, per chi sforna il pupo in inverno, col freddo e il brutto tempo, le giornate diventano improvvisamente monotone. Passato il Natale con il carico di retorica parentale (oooohhh che bello, Natale in tre!! e tu, neomamma incasinata che non hai manco tempo di pettinarti) , passata l’Epifania, che tutte le feste porta via, non rimane da fare altro che stare in casa a baliare il pupo, aspettando un raggio di sole per una provvidenziale passeggiata. E in questo infinito e grigio tempo tra una poppata e un pannolino, ringrazio il cielo per le seguenti cose (a parte ovviamente per il fagottino di gioia e cacca):
– La tuta di pile, cioè l’orribile indumento che nella Vita di Prima avresti usato solo per le pulizie. Ora è comodo, caldo nelle lunghe ore notturne di poppata, informe (nasconde la pancia molle) e soprattutto si lava e si asciuga al vertiginoso ritmo dei rigurgiti. Insomma un must irrinunciabile.
– la mancanza dell’abbonamento a SKY. Nella Vita Di Prima il dramma era l’essere esclusi dalle notizie, dai film più recenti, dal vincitore di X Factor, insomma da tutto ciò che è oggetto di divertimento e conversazione tra colleghi. Ora il semplice possesso del digitale terrestre rappresenta la fortuna di poter crollare nel letto alle dieci meno un quarto senza sentirsi una povera sfigata, tanto “Una poltrona per due” l’ho già visto tutte le vigilie degli ultimi dieci anni.
– Jewel Saga. Stesso funzionamento di Candy Crush, quindi è possibile fare partite lampo nei cinque secondi in cui ci si chiude in bagno per fare pipì. E se muoio non devo aspettare vite dagli altri.
– Facebook. Non puoi ancora andare al ristorante, e se solo ti azzardi a prendere in mano il telefono per sentire un’amica ( e sempre incredibilmente in quel momento), l’Erede reclama il suo pasto e ti impedisce di conversare . Non resta altro che il provvidenziale FB per non perdere di vista gli amici e dimostrare con qualche veloce commento che si, sei ancora in vita.
– La crema per le mani. Lava il sederino – lava e stendi la tutina sporca – Lava biberon – Sterilizza il biberon – Ricomponi biberon rovente. Ripeti il ciclo all’infinito 24/7. Ora ho capito perché tutte le mamme a 50 anni hanno l’artrosi e mettono la crema all’arnica e al ginepro.
Mammaimpreparata
Scusa ma devo metabolizzare
Piazza in centro città, sole di inizio Settembre, panchine piccioni e gelati.
lei: Ciccino, proprio non va
lui: vero Ciccina
lei: dai non è tragico, stiamo insieme solo da due mesi…
lui: vero Ciccina
lei: però io ti voglio bene comunque
lui: anche io
lei: rimaniamo amici? Mica abbiamo litigato da non volerci sentire più…
lui: giusto
metà Settembre, cinque del pomeriggio.
lui: pronto
lei : ciao Exciccino, come stai?
lui: (… silenzio) Bene,e tu?
lei: si anche io. Senti Exciccino, ti sto telefonando perchè organizzo una festa per il mio compleanno la settimana prossima, aperitivo al solito bar. Vieni?
lui: eee… mmmm…
lei: Exciccino tutto a posto? C’è qualche problema?
lui: no è che, insomma, forse non è il caso…
lei:ma perchè, ci siamo lasciati bene no? avevamo detto che saremmo rimasti amici…
lui: è che sai, dopo che ci siamo lasciati due settimane fa io sono stato davvero male… Devo ancora metabolizzare la cosa.
lei: ah! Non me lo aspettavo… Ma sei arrabbiato con me?
lui: no, no davvero. Però preferisco non vederti per un pò…fa troppo male
lei: mi dispiace tanto… Ma ti posso chattare almeno?
lui: certo Exciccina
Seguono due settimane di silenzio chat/telefonico. Poi iniziano movimenti sospetti in feisbuk tra le compagnie di Exciccino.
Lui: pronto
lei: ciao Exciccino. Ti chiamo io perchè tu non ti sei piu’ fatto sentire… Stai meglio? Hai metabolizzato?
lui: si, va meglio grazie
lei: vedo… vedo
lui: eh… si, insomma…mmm…
lei: come si chiama?!
lui: Newciccina…
lei: bel nome! ( del cazzo). E perchè non me lo hai detto ?
lui: volevo dirtelo, ma…
lei: ma che? mi hai detto che dovevi riprenderti dalla nostra separazione, testadimin…a!
lui: hei, guarda che sono stato male davvero…ho anche ripreso a fumare.
lei: ( …silenzio)
lui: davvero!
lei: e ora hai metabolizzato?
lui: si
lei: vaffanculo
lui: pure tu
Meli