Classificazione delle cene natalizie. E altre brutture del Natale

La cena con gli amici che vedi sempre. Fatta con gente che vedi 415 volte l’anno ma, per un tacito quanto ipocrita accordo, l’atteggiamento di tutti deve essere quello di persone che non si vedono da anni e non si rivedranno per anni. Altrimenti che cazzo ci si vede a fare?
Discorsi tipici: gli stessi che hai fatto il giorno prima e che farai anche il giorno dopo. Con le stesse persone.

La cena con gli amici che non vedi e non senti mai.  E se non li vedi e non li senti mai un motivo ci sarà, no?
Discorsi tipici: si enunciano le motivazioni per cui, nonostante ci sia una reciproca, continua, vigorosa, evidente voglia di vedersi non si riesce a farlo. Ci si accomiata con frasi tipo “ma non aspettiamo un anno per rivederci” e si pensa “aspettiamone almeno due”

La cena coi colleghi. Li vedi 8 ore al giorno per 200 giorni l’anno. Molto più dei tuoi figli o dei tuoi genitori. Doneresti un testicolo per stare a casa sul divano (cosa che ti salverebbe massimo per due anni)  ma, data la presenza del tuo capo, non solo sei presente ma sei anche affabile come un koala sotto ipnosi e ostenti un sorriso grande come Piazza Navona. Fontane incluse.
Discorsi tipici: sono una composizione estesa delle frasi da ascensore. Quelle formate da tre parole che si dicono per alleviare il disagio creato dalla vicinanza di un estraneo (fa proprio freddo, è già Natale, i figli crescono)

La cena dell’associazione/circolo legato al tuo hobby. E’ quella in cui conosci i mariti e le mogli dei tuoi amici. E allora finalmente capisci perché trovino qualsiasi scusa per stare fuori casa ad ogni costo.
Discorsi tipici: tutti legati all’hobby in questione. Per evitare matrimoni in frantumi sono rigorosamente da evitare domande quali “Come mai al giovedì non vieni mai?”

La cena (o pranzo) di famiglia. In ogni pranzo o cena natalizia di famiglia sono identificabili dei denominatori comuni:

– A fine pasto ci sono i litchi e/o i mandarini cinesi. Come fosse un’antica tradizione italiana. Li vedi solo e soltanto a Natale e Capodanno e ogni volta che tocchi un mandarino cinese qualcuno sente il bisogno di dire “si mangia anche la buccia”. Anche perché…come cazzo li sbucci?
– C’è sempre una vecchia zia/nonna che da 20 anni pensa di avere 30 anni e ti confonde con suo fratello. Mangia mandarini cinesi come non ci fosse domani perchè “le ricordano la sua giovinezza”. Nel 1930 i mandarini cinesi erano evidentemente diffusissimi
– C’è un’altra zia o nonna che ti regala un maglioncino marrone. Uno l’anno. E infatti hai 40 anni e anche 40 maglioncini marroni inutilizzati nell’armadio.

Discorsi tipici: molto vari, purché le più serie e imbarazzanti questioni morali e personali vengano sbattute sul tavolo, tra i mandarini cinesi,  sotto gli occhi di tutti. Frasi come “perché non vi sposate?”, “perché vi siete sposati?”, “quando ci fate diventare nonni?”,”sei incinta o sei solo grassa?” sono all’ordine del giorno.
Il pranzo/cena di Natale con la famiglia ha un unico, grande pregio: è l’ultimo. Almeno fino all’anno successivo.

Alex

litchi

Un Commento

  1. Just me

    Compiangimi, a me spetta la cena peggiore di tutte, quella a casa dei parenti di lui. Con tanto di nonna regina delle domande scomode. Che non son scomode tipo “quando vi sposerete”, ma proprio tipo “ma siete già andati a letto insieme?”. Eeeh, quanto mi mancheranno i maglioni marroni, a ‘sto giro…!

  2. kikkakonekka

    >>>La cena dell’associazione/circolo legato al tuo hobby.
    >>>E’ quella in cui conosci i mariti e le mogli dei tuoi amici.
    >>>E allora finalmente capisci perché trovino qualsiasi scusa per stare fuori casa ad ogni costo.
    Ma questo vale anche nei tuoi confronti

    >>Per evitare matrimoni in frantumi sono rigorosamente da evitare domande quali
    >>>“Come mai al giovedì non vieni mai?”
    Capita sempre AD UN MIO CUGINO. E’ per questo motivo che, prima della cena, MIO CUGINO chiama tutti al cellulare ricordando loro di NON fare domande di alcun tipo.

    Ciao

    Kikkakonekka

  3. zeusstamina

    Sono riuscito a schivare quella di lavoro (forse), quella degli amici di sempre è saltata, quella degli amici mensili (cioè che vedo ogni mese) si farà e poi c’è la cena con i parenti… due vs due. Uno scontro fra titani.

  4. ingenuetà

    A me è andata bene:
    – cena dell’ufficio saltata (i tempi non sono dei migliori)
    – amici che già vedi: condividono sia l’idea che non sia necessaria un’occasione specifica che la generica avversione per il Natale
    – amici che non vedi mai: fortunatamente sono in gran parte lontani
    – cena coi parenti: ormai sono pochi e avvezzi alle mie risposte più imbarazzanti delle domande 😉
    Insomma…Merry Christmas!

  5. altrirespiri

    Le cene con gli amici sono cene tra amici, ovvero sempre piacevoli (non chiamo amici i conoscenti, ma solo gli amici veri), forse perchè non frequenti.
    Quella di lavoro non è malaccio, devo solo sedermi lontana da un paio di personaggi difficili, e mettendomi d’accordo con la collega prima, ce la si fa…
    Ai pranzi di Natale in famiglia non ci sono mai litchi. Mia madre adora i mandarini cinesi, ma li evitiamo perchè ha dei problemi di allergie. E siamo tutti abilissimi ad evitare le domande imbarazzanti. Poichè gli anziani un po’ svaniti non ci sono, stiamo a posto. L’unico vero anziano è il mio nonno ultracentenne, che l’anno scorso era perfettamente lucido, quest’anno vedremo… forse, in quanto ricoverato, sarà il nostro principale argomento di conversazione.
    Ho anche sempre evitato i maglioncini marroni, perchè ho il divieto medico di usare la lana 😀
    Sono fortunata!!
    E… in bocca al lupo!

  6. graziaballe

    Mi sento sollevata?! Noi x vederci x un caffè ci stiamo mettendo 6 mesi…rientriamo nella categoria: ti vedrei volentieri se non avessi tutte le altre cene cui assolvere? 😁
    (Xke ti credi ke mi sono sposata e fatto un figlio? X non sentirlo dire alle cene coi parenti! )

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