Piccolo manuale di utilizzo delle grandi aziende. L’ingresso.
Alex fa il consulente informatico. O come ama dire “faccio la mignotta dell’informatica: se il cliente vuole qualcosa io lo soddisfo”. Oggi va da un nuovo cliente, una grande azienda pubblica italiana. Più che una grande azienda è un’azienda grande. Ci dovrà stare tre mesi, o sei mesi, o anni. Non gli è dato di sapere. Ci è abituato alle grandi aziende grandi e alle loro brutture insensatamente illogiche. E infatti un po’ ne è spaventato e un po’ sa che la sera stessa avrà materiale per scrivere qualcosa sul suo blog.
Ingresso sontuoso. Ogni grande grande azienda, per quanto faccia cagare, ha sempre un ingresso sontuoso. Marmi, piante, finti vasi Ming con dentro vere piante Ming. Faretti e farettini, anche’essi Ming. Tutto sberluccica. In fondo un bancone, dietro al bancone Vito Catozzo, lo pseudopoliziotto pistolamunito. Stona, perché lui non è della dinastia Ming, lui è della dinastia Minch-ia.
– Buongiorno dovrei andar dal signor Sonoilcapo.
– Lei è?
– Alex Alexiei della SappiamoTuttoMaProprioTuttoSullInformatica EssePiA
– Aspetta
Dice “aspetta” non perché mi stia dando del tu. Ma perché non è in grado di coniugare correttamente il verbo “aspettare”. Scorre il “registro persone che devono entrare oggi” girando le pagine con la pistola e:
– Non mi risulta
– A me si. Uno pari. Controlli meglio.
Riapre il registro, io sbircio
– Ecco c’è il mio nome….lì…terza riga
– Ahhhhh Alex…con la “x”. Io pensavo che era Alecs Alecsiei con la “cs”
– Si si…sbagliano spesso
– Lei è?
– Quello di prima…di un secondo fa….con la x….ricorda?.
Due secondi di silenzio. Vedo la clessidra nei suoi occhi. Si riavvia.
– Si lo so…volevo dire hai – la grammatica zoppica ancora – un documento?
Così la mia carta di identità diventa ostaggio in cambio del badge.
– Lo tieni ben esposto e non lo perdi – sembra una mamma che dice di mettere la canottiera.
– Anche lei non perdermi – mi adeguo al linguaggio – la carta di identità
– Tranquillo.
– Scusi mi dice solo dov’è l’ufficio di Sonoilcapo?
– No. Devi aspettare che viene l’addetto.
– Addetto a cosa?
– Non può – azzecca il verbo per puro culo – girare da solo per l’azienda. Devi essere accompagnato.
– Cioè….. ma sempre?
– Si sempre
– Ma sempre sempre? – sempre sempre è molto più di sempre.
– Si. Sempre sempre.
Fico veramente. Aspetto l’accompagnatore di consulenti. Ma sarà personale? Tipo
– Ambrogio avrei un certo languorino…
e lui schiaccia il pulsante ed escono i Ferrero Rocher? Avrà un badge con sopra scritto “Accompagnatore di Alex Alexiei?” o meglio “Escort di Alex”?. Lo spero tanto.
Arriva Ambrogio. Non si chiama così…e non ha il badge con sopra scritto “escort di Alex”. Ma per me lui sarà sempre Ambrogio.
– Signor Alexiei?
– Si sono io. Venga la porto da Sonoilcapo.
Ma decido di testare subito la sua fedeltà
– Ambrogio….solo una cosa. Dovrei andare un attimo in bagno.
– La seconda porta nel corridoio. La aspetto qui.
Come “la aspetto qui”?. Ma allora non mi accompagna “sempre sempre”. Che delusione.
Va beh…speriamo almeno abbia i Ferrero Rocher
Alex
Dice “aspetta” non perché mi stia dando del tu. Ma perché non è in grado di coniugare correttamente il verbo “aspettare”.
Sei esilarante Alex!
F.
Grazie 🙂
Alex
il magico mondo delle aziende grandi che non sono grandi….mi raccomando il beige….(da me il vito catozzo lo chiama così)
“Vedo la clessidra nei suoi occhi. Si riavvia” Diverrà un must, me la rivendo a partire da oggi.. il fatto è che è cosi ficcante che ci sarà da doverla spiegare anche.. 😉
Da noi a Vito Catozzo si è aggiunta cat woman.
Lui è il vero Vito, giuro identico 1.60 con pancia, stivale texano e stelletta da cowboy attaccata alla cintura! Roba che un giorno mi sono buttata in un corridoio laterale per non ridergli in faccia!!
Ma la chicca è lei: stivali con tacco a spillo 12 e una punta che non si vedeva da 10 anni almeno, tutta panterosa che lo accompagna
Perché, dear, Vito non può stare da solo
Da noi poi ci sono le mail di Vito, scritte in un italiano che meriterebbe un post dedicato. Un mix di formalità, lessico poliziesco e totale disprezzo per sintassi e grammatica italiane!
Grazie Alex!
Grazie a te 🙂
Alex
Son già impaziente di leggere i prossimi racconti!!!! Quanto hai detto che rimani lì? No perchè nel frattempo vado a prendermi i popcorn, mi sto divertendo tantissimo e hai scritto delle frasi mel pezzo che son già culti da ricordare negli anni
Da tre mesi a “per sempre” 🙂
Alex
sorrido (stavo dicendo sogghigno, ma ho un’anima anche io) e mi accomodo
ahahah. ci vuole assolutamente un post per quando dimentichi a casa il badge
Uuuuuu evento MOLTO drammatico 🙂
Alex
Perdilo in azienda, così rimarrai ostaggio dei tornelli e non potrai più uscire, stile The terminal. Ti nutrirai ai distributori automatici, diventerai amico degli addetti alle pulizie e riuscirai ad evadere solo intrecciando una fune fatta di patch cord…
Me lo vedo
Il ns Vito per un periodo aveva provato a chiedere denuncia ai carabinieri per smarrimento del badge
Fortunatamente gli hanno fatto capire che magari sono occupati da cose un filo più importanti
Da noi i solerti vigilantes devono presidiare anche delle aree esterne, per cui ogni tanto vedi spassosi inseguimenti in motorino alla caccia del ciclista/motociclista sospetto.
PS – Spassoso come sempre, attendiamo aggiornamenti.
PS2 – Leggere “Vito Catozzo” oggi mi fa scendere una lacrimuccia…
“Leggere “Vito Catozzo” oggi mi fa scendere una lacrimuccia”.
Anche a me 😦 Il post l’ho scritto ieri….e non si sapeva ancora nulla. Lo considero comunque un omaggio a un grande personaggio
Alex
Infatti! i grandi personaggi lasciano tracce indelebili anche quando non sono ricordati solo nel “coccodrillo” del giorno.
Alexiei ti prego, fai un salto da me lunedì?
no xke li devi vedere i ns tre dell avemaria!!,
ah ah ah 😀
Sono tutti uguali ovunque 🙂
Alex
Io vado sempre nel panico quando devo visitare dItte oversize, dove non mi è mai capitato di avere un accompagnatore, ma mi è spesso capitato di perdermi a causa dei corridoi labirintici.
Una accompgnatrice sarebbe opportuna.
Ciao
Kikkakonekka