F.I.A.T. = Fanculo . Io . Abito . a Torino

Anni 80, Torino.

Centro? No, Mirafiori.

Nord? No, sud.

Zona popolare, operaia, grandi spazi aperti, pochi servizi. Zona non sempre facile. Se hai 9 anni ed esci con la bicicletta nuova non è per niente detto che ci torni a casa con la bicicletta nuova. E tanto meno con quella vecchia. E legarla al palo? Ci devi arrivare….al palo.

E per il resto? FIAT.

FIAT in fondo a Corso Traiano, in fondo a Via Onorato Vigliani, intorno a Corso Settembrini, di fianco a Corso Tazzoli, lungo Corso Orbassano, ln corso Marconi, al Lingotto. Ma cazzo ovunque? Si ovunque. Torino è ostaggio della FIAT e Mirafiori Sud è la pistola puntata alla testa. Drammatico? No: tutti i torinesi soffrono della sindrome di Stoccolma, quella per cui le vittime si innamorano dei carnefici. E li difendono.

FIAT a scuola. Tu sei l’unico figlio di genitori piemontesi, i quali oltretutto non lavorano alla FIAT. Due inevitabili conseguenze: sviluppi una spiccata abilità nella comprensione di tutti, e dico tutti, i dialetti meridionali d’Italia (che ti tornerà molto utile nella vita) e sei anche l’unico bimbo che a Natale non riceve i regali della FIAT ai figli dei dipendenti. Passi che non hai avuto  il Lego, passi che non hai avuto la Polaroid ma l’orologio al quarzo è una ferita aperta ancora adesso che hai 40 anni compiuti. Ah si, a 6 anni conosci esattamente il significato delle parole “cassa integrazione”.Non riguardano direttamente la tua famiglia, ma tuo padre ha dovuto spiegartele, perché quando hai chiesto al tuo compagno di banco che lavoro fa suo papà ti ha risposto “E’ in cassa integrazione”. Nel 1983 la tua classe si riempie di gomme per cancellare, con sopra scritto: “è comodosa” o “è risparmiosa” o “è scattosa” o “è sciccosa”. Perchè? Perchè è nata la Fiat Uno.

FIAT per strada. Primo agosto 1980. Trentacinque gradi e l’asfalto che fa le bolle. I parcheggi davanti a Mirafiori brulicano di FIAT 127,128,131 e 132 tirate a lucido, coi bagagli caricati sul tetto e il nylon sulle valigie. Lampadario a gocce attaccato allo specchietto e coccinella magnetica sul cruscotto. Le mogli aspettano che i mariti finiscano di lavorare per andare giù a fare le ferie dai parenti. Giù dove? Giù. Hanno una manciata di figli in braccio e altri accatastati sui sedili. In mano una teglia di pasta per il viaggio. Le altre sono sparse nella macchina in mezzo ai bambini. Le macchine partono in blocco, tutte insieme,Torino-Reggio Calabria casello-casello. Come nel Gran Premio di Montecarlo è impossibile superare, quindi l’ordine di arrivo rispecchia fedelmente quello di partenza. Il viaggio è lungo, la Salerno-Reggio Calabria ancora deve essere costruita. Ieri come oggi. La città è vuota e regna il nulla fino al primo settembre.

FIAT al volante. Quando sei nato i tuoi avevano una 500, ma hanno dovuto comprare una 850 azzurra perché era più spaziosa. Ricordi la 127 verde, poi la 127 blu, poi la Ritmo blu con ben 5 marce e infine la Uno Bianca, quella su cui hai preso la patente. Nel 1993 viene lanciata la Punto. E per festeggiare l’evento vengono fatti i fuochi d’artificio più belli che tu abbia mai visto. A confronto quelli di San Giovanni sembrano fatti coi cerini. Quei fuochi sono talmente belli che..che…ti convinci e a 20 anni la Fiat Punto te la compri pure tu. Verde metallizzata, bellissima.

FIAT come lavoro. Nel 2000 ti laurei e  indovina dove vai a lavorare? No, non alla FIAT. Un po’ perché non lo vuoi tu, un po’ perché col passare del tempo la sindrome di Stoccolma forse passa, un po’ perché la FIAT offre sempre meno opportunità ma l’unione tra te e mamma FIAT non viene consumata. Sembravi predestinato, ma così predestinato che forse ti sei rotto i coglioni. E quando nel 2014 la FIAT da Torino se ne va, resti un po’ spaesato come tutti i torinesi, che pensano “E adesso?”.

E adesso è ora di reinventare una città e soprattutto un modo di essere. E’ ora di guardarsi attorno e non dire solo più “Torino è bella” ma anche di crederci per davvero. E quando mi diranno “vivi nella ex città dell’automobile” risponderò “Fanculo io abito a Torino”. Ma come sarà Torino? Rubo un’idea di mamma FIAT e azzardo: sciccosa, scattosa, risparmiosa e comodosa. Forse.

Alex

marchio_fiat_croce

  1. diamanta

    Ho tanti amici a Torino, son stata qualche volta, più la notte che il giorno, per questo la conosco nel chiaroscuro e non la conosco con gli occhi, ma la conosco tramite le vibrazioni che emana, una vecchia signora davvero che vibra di idee, arte, voglia di nuovo, menti cresciute (come evidenzi tu) un pò nella progione fiat e per questo portate alla libertà. Non so che diverrà Torino, ma so che un pezzetto con lo porto con me

  2. spuga74

    Io a Torino ci sono venuto solo per lavorare e non mi è piaciuta. Troppo squadrata tutta uguale. La sera uscivo e facevo fatica a trovare un ristorante con la cucina aperta alle 21. Stiamo parlando di tanti anni fa, magari ora è diversa.

  3. poison

    L’assenza del pacco natale Fiat ha fatto soffrire molto anche me, nell’infanzia. Io però dopo la uno bianca ho smesso… 😉
    Immagino avrai incontrato anche tu un sacco di gente che sosteneva che Torino fosse una città brutta, grigia e triste, pur non essendoci mai stato.

  4. ingenuetà

    L’imprinting della Fabbrica Italiana Automobili è indelebile. Ha segnato la mia famiglia anche a distanza di tempo e spazio.
    Per dire…io sono cresciuta “GIU'” ma essendo figlia di dipendente FIAT ho ricevuto tutta la collezione di regali aziendali. Tra l’altro vigeva l’orribile distinzione di genere e ricordo che ai tempi feci il diavolo a quattro per ricevere l’orologio al quarzo invece dell’orribile orpello destinato alle femminucce. Per fortuna almeno l’ultimo anno era sempre una macchina fotografica unisex.

  5. Vania

    sempre dal nord, ma tutto a est (Pordenone) anche io ho preso la patente su una Uno bianca. Mio padre nella sua vita ha acquistato solo vetture FIAT; chissà cosa farà ora che è FCA…
    Anche la mia città si può identificare con una fabbrica – era Zanussi, ora Elettrolux – che non se la passa affatto bene. pensarla senza è straniante.
    Sono stata in vacanza a Torino solo lo scorso anno: l’ho trovata signorile, ordinata, elegante. Grande ma non megalomane. Ancora mi chiedo come la Mole possa essere così alta ma non vedersi finché non ci sei appresso.
    una destinazione con parecchio da offrire a un turista: e infatti io ci ritorno a breve
    🙂

  6. Carmen

    torinese all’appello! beh…di padre calabrese…e mamma pure! ma nel cuore c’è solo torino, sono sicura che torneranno i tempi d’oro, anche senza fiat, perchè lo posso dire? un po’ m’aveva scassato sta storia che torino è tutta fiat e sindone, c’è altro no?

      • Carmen

        non sono cresciuta a mirafiori, mio papà non era un operaio fiat ma un autista atm (ricordi quando c’erano i bigliettai sui tram e tutti pagavano il biglietto? anche noi calabresi) aveva una 127 verde che tutti gli anni ad agosto prendeva l’autostrada del sole (!) e riusciva pure a tornare indietro intera (le fanno macchine così ora?)
        io ero una di quelle che quando tagliavano la scuola e ci si trovava sotto le palle del cavallo in piazza castello, e ero tanto gnugna che mio papà sul tram mi beccava ogni mattina
        ah gli anni 80 !, torino, dovrei scrivere un libro (l’hanno già fatto) o scrivere una canzone (l’hanno già fatto) o un film (già fatto) beh, se hanno fatto tutto un motivo ci sarà…..
        FIAT…Forse Io Amo Torino

  7. annagiuliabi

    Nipote di operai FIAT saliti da giù, cresciuta pascolando tra i palazzoni di Mirafiori Nord, impiegata per un po’ in un’azienda sorta dentro i cancelli della Feroce, ora come lei sono espatriata, ma i pomeriggi ai giardinetti di via Rubino li ricordo sempre.
    E anche il megamix culturale di dolci natalizi che passavano di appartamento in appartamento, per dieci piani di condominio. Ah, Torino…

  8. Alessandro

    La fiat non è andata via da Torino all’estero paga solo le tasse ma la sede è tuttora a Mirafiori Sud che è tra l’altro il mio quartiere.

    • zonerrogene

      La FCA (la FIAT non esiste più) ha sede legale in Olanda e sede fiscale in Inghilterra). Non so che altre forme di “sede” esistano 😀 Quella morale forse….che in effetti forse è a Mirafiori…o dove ci piace metterla

      Alex

      • Alessandro

        Eh eh beh dai non è male la sede morale 😀 cmq oramai la fiat a torino non aveva più potere da anni e negli ultimi 15 torino si è rimodernata molto su tanti aspetti puntando sul design e sulla cultura, la sua deindustrializzazione può essere un bene per puntare a una città nuova e moderna e mirafiori e un quartiere che si sta rilanciando rispetto al passato (sono anch’io un mirafiorese o mirafiorino come preferite 😀 ) tu che ne dici?

  9. erika

    Idem, idem, idem. Piemontese, nata e cresciuta a Mirafiori Sud, figlia di insegnanti, NON ricevevo i regali Fiat…invidia somma per i miei compagni di classe e ancora adesso mi porto questa rabbiosa cicatrice addosso.
    Però non so come…su Mirafiori Sud ho scritto un libro. E adesso mi chiamano persino a Bari per parlare di ex periferie industriali e io, da brava mirafiorina, capisco anche il pugliese e divento Mirafiorologa e periferologa…
    E’ Mirafiori Sud la cicatrice indelebile, alla fine.
    Grazie, Alex.

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