LE TETTE. Classificazione maschile (e maschilista) non esaustiva, in ordine di grandezza.

Tette in braille. Rilevabili come due puntini messi li come per dire “se ci fossero sarebbero qui”. Tipo segni sul muro a indicare la posizione dei tasselli per una mensola che non è mai stata montata. Lasciano nell’avventore un senso di disorientamento…un po’ tipo Koala a cui hanno abbattuto l’eucalipto: “E adesso?”

Tette timide. Oggettivamente ci sono. Poco, ma ci sono. Messa una mano in posizione a coppetta la riempiono completamente. Danno soddisfazione all’avventore purché sia dotato di un po’ di fantasia. Hanno la stessa forma sia nella posizione eretta che in quella sdraiata.

Le tette tette. Quelle che ti hanno accompagnato nell’immaginario dell’adolescenza. Ci sei cresciuto insieme, te le immaginavi proprio così. Oneste, precise e perfette nell’aspetto, rappresentano un giusto compromesso tra una presenza marmorea e un atteggiamento dondoloso. Per l’avventore costituiscono sicuramente un piacevole incontro ma talvolta anche un momento di svolta del tipo “Belle Veramente, ma forse voglio di più”. Come quando compri un televisore e appena lo piazzi in casa pensi “se l’avessi preso più grande andava bene comunque”.

Le tette GT (Gran Turismo). Amore a prima vista. Soddisfazione massima per l’avventore che può farne uso a piene mani. Rappresentano un ottimo punto di arrivo anche se non assoluto. Come essere un alpinista europeo: sa che l’Everest esiste, ma è in un altro continente. Per lui il massimo è il Monte Bianco e se lo fa bastare. La perdita della presenza marmorea, fenomeno di cui spesso soffrono le tette GT, è ampiamente compensato dall’aumento  della loro natura dondolosa e soprattutto cuscinosa. Sono un evergreen che non stanca mai.

Le tette Everest. Non sono a portata di mano, in nessun senso. Sono in tutto e per tutto come l’Everest: la maggior parte degli uomini ne ha sentito parlare ma non le ha mai viste (e mai le vedrà) , per viverle appieno servirebbe una maschera a ossigeno, non sono roba da tutti i giorni e ti fanno pensare che non ne uscirai vivo. Seppur rare nella realtà quotidiana, sono state ampiamente documentate in una moltitudine di “documentari”  su videocassette, che erano di difficile reperibilità ma che ora si trovano tranquillamente online. Lasciano l’avventore inebetito, incredulo e infine soddisfatto. La soddisfazione percepita è quella di colui che, almeno una volta nella vita, è stato sulla tetta del mondo.

Discorso a parte va fatto per le tette di Pasqua. Ricavabili da altre tette con l’utilizzo di un PushUp sono ingannevoli e come i falsi amici spariscono nel momento del bisogno. La nomencaltura deriva dall’uovo di Pasqua: per quanto sia grosso la sorpresa all’interno è sempre piccola e deludente. Lasciano l’avventore con un profondo senso di insoddisfazione. Come quando da piccolo hai in mano un enorme batuffolo di zucchero filato ma se provi ad addentarlo ti si scioglie in bocca prima che tu riesca a morderlo.

In definitiva quali sono le tette migliori? Non posso non concludere con una frase che da anni dico:

“L’amore vero è dalla terza in su”

Alex

tette

Esempio di vero amore

 

  1. CrazyAlice

    Femministicamente dovrei dire che noi donne siamo molto di più di quello che esaustivamente descrivi in mezzo alle spalle…o spesso più in basso…ma stasera non mi va…e ti dico che il post è molto molto molto carino!!!
    😀

  2. FRANZ

    Dunque, guardata dalla parte di noi donne, il vero amore è dai 20 (?) cm in su, immagino. Rendimi edotta, mi sa che non ne so abbastanza!

  3. kikkakonekka

    Poi ci sarebbero le tette di plastica, che per quanto l’avventore sappia che sono frutto di chirurgia e dunque artificiali, godono comunque di massima attenzione ed ammirazione.

    Kikkakonekka

  4. zeusstamina

    Te l’ho già detto e lo ripeto, sei una bella persona! ahahahahahah. Come dicono i Brimful From Asha: tutti hanno bisogno di un paio di tette come cuscino! 😀 loro la sapevano lunga, tu qualcosa di più.
    Se ci mettevi un voto in temini di giocosità (proprietà grazie alle quali il personaggio che non porta le suddette si diverte come un maiale nel fango), praticamente avevi detto tutto 😀 poi ci sono le sottocategorie… ma la c’è da lavorare sodo!! eheheh

  5. graziaballe

    Come disse quel mio amico guardando intensamente la procace scollatura della mia amica…”ci vediamo per le tette e mezzo”? 🙂
    Sull’argomento le paranoie pervengono da entrambe le parti…ho amiche che si lamentano dei loro bottoncini automatici (l’idea del braille è geniale!) ed altre del fatto che i reggiseni sono più grandi delle gonne quando li stendono…
    Certo sono felice di non appartenere nè all’una nè all’altra categoria….se giocassi a poker direi “sto!”. 😀

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