Il farmacista. Perplessità.
– Ha il camice bianco. Per non contaminare l’aspirina mentre la prepara di notte col pestello, il mortaio e il bilancino di precisione.
– Ha l’etichetta col nome, chiaramente falso, appuntata sul lato sinistro del petto. Come il commesso di McDonald.
– E’ pettinato con la riga a destra, se è un uomo. Ha una cofana con permanente lignea degna dei salotti bene degli anni 60, se è una donna.
– Ha gli occhialetti piccoli. Se ti parla guarda sopra gli occhiali. Se legge li solleva e guarda sotto. A cosa gli servono? In che frangente li usa? Da vicino no, da lontano no. Forse sulle mezze misure.
– Il Farmacista è sempre figlio e genitore di un farmacista. La passione si trasmette per via genetica e la farmacia si trasmette per via ereditaria.
– Qualsiasi cosa tu dica lui risponde con una domanda. Come per farti pesare il fatto che non sai essere esaustivo perché non hai studiato farmacia. Tu, lui si.
Se chiedi la Tachipirina: “compresse o supposte?”
Se ti impegni e chiedi la Tachipirina in compresse: “da 500 o da 1000?”.
Se getti il cuore oltre l’ostacolo e chiedi Tachipirina in compresse da 500: “da 20 compresse o da 40?”.
E’ come giocare a tris partendo per secondo: puoi solo perdere o al massimo pareggiare.
– E’ competente e professionale. Il suo ruolo insostituibile nel tessuto sociale sgorga prorompente quando, fregandotene del fatto che per averlo ci vorrebbe la ricetta, in un atto di coraggio provi a comprare l’OKI. Ti guarda strano sopra o sotto gli occhiali, non attraverso. Gli si illuminano gli occhi e tu pensi che stia per dirti che non può dartelo, che ha degli effetti collaterali, che non va preso a stomaco vuoto, che non va preso con l’aspirina. E invece no. Lui ripercorre gli anni passati con la schiena curva sui libri a lume di candela come lo scrivano fiorentino e, pervaso dal sacro fuoco dell’antica arte della farmacia e anche un po’ dallo spirito di Maga Magò, dice:
“L’ha già preso?”
“A pinte”
E te lo da.
Alex
anche il post a mezza misura parte ironico e finisce con un tocco di poesia per ritornare nella prosa.
Ma anche tu quando vai a chiedere l’Oki senza ricetta hai un pò di cuore in gola come facessi un reato? 🙂
Posto che per me l’OKI dovrebbero distribuirlo alla spina nelle birrerie, si 🙂 Non ho proprio il cuore in gola….ma un senso di disagio sì. E alla fine tra che siamo italiani, tra che siamo umani…me lo danno sempre 😀
Non ci vuole la ricetta……tant’è che nelle parafarmacie io lo trovo anche generico….oh, giuro
Ma sai che mi sono informato prima di scrivere il post? 😀 Perché avevo dei dubbi. In teoria serve la ricetta. In pratica non la chiedono mai per l’OKI 😀
Alex
ci vuole la ricetta eccome, e in parafarmacia non trovi nè l’oki nè il generico, ma altri prodotti a base dello stesso princiio attivo, classificati come otc a dosaggio più basso, come l’okitask.L’oki senza ricetta lo trovi solo illegalmente in farmacia
Sei un farmacista? 🙂
Alex
si e purtroppo questa pessima abitudine tutta italiana, di considerare la ricetta un optional crea danni enormi nei pazienti, mentre crea molti meno danni alle tasche del titolare della farmacia…
Ragazzi….vi posto la foto della confezione….
Io ho dovuto smettere, ormai mi fa venire il mal di stomaco solo a guardarlo. Per ora sono passata al voltadvance: non serve la ricetta e mi sta dando grandi soddisfazioni!
Terrò a mente…non si sa mai 🙂
Alex
Per la cervicale e dolori simili è una mano santa! 😀
a me ormai nulla fa piu niente.
abbandonato il mio guru AULIN per raggiunti limiti di tolleranza fisica, mi tengo i dolori oppure, talvolta, li integro con farmaci che, se anche non me li fanno passare, me ne fanno venire di nuovi che ottundono quelli vecchi…insomma, un catorcio!!!
cmq la questione occhiali mi ha fatto ribaltare! 🙂
La questione “occhiali inutili” colpisce anche mio padre ad esempio 🙂
Alex
Sto prendendo Oki a nastro, causa dolori lombari dovuti all’età.
Il mio farmacista di fiducia di primo lavoro fa l’ultras fanatico di calcio. Ma mi fido lo stesso.
Kikkakonekka
Fai benissimo 🙂
Alex
Ma quando si incacchiano perchè il medico di famiglia (sempre lo stesso) scrive male le ricette e in teoria non potrebbero darti il farmaco? A me una volta mi hanno minacciato…”Dica al suo medico che è ora di imparare a scrivere!” ……evabbe’
descrizione perfetta, soprattutto la prima parte. Però mi sono sempre chiesto come facessero a interpretare la scrittura dei medici che, sono ancora oggi convinto, scrivessero apposta in maniera indecente e incomprensibile ai più…ma non a loro.
Io dal farmacista ci vado solo super-preparata, dopo aver studiato a fondo; perché 7 volte su 10 mi sbagliano qualcosa. Una volta mi hanno dato un antibiotico con dosaggio doppio (doppio!) di quello prescritto dal medico, oppure chiedo caramelle per la gola PER BAMBINI e mi danno l’unica confezione di quell’azienda in cui c’è scritto “non adatte ai bambini”. Per cui, o cambio farmacia, o controllo sempre. Ormai potrei essere una farmacista più competente io di loro. E poi mi chiedo perché dietro al bancone ci siano sempre almeno 4 persone e tutti con lo sguardo spento… vaporizzano strane sostante nel retro della farmacia??
Sulle 4 persone dietro al banco con lo sguardo spento ho avuto grosse perplessità anche io. Ti viene quasi il sospetto che fossero lì per caso e che gli abbiano eretto la farmacia attorno 🙂
Alex
Senza dimenticare che se tu femmina vai a comprare i preservativi, lui ti vede già nuda mentre fai le cosacce.
Ah, ecco a cosa gli servono gli occhialetti!