Solo a Torino
– c’è il San Simone. Se non sapete cos’è non siete di Torino.
– ci sono i controviali e solo i Torinesi ne conoscono il funzionamento grazie a una sorta di sapere orale che si tramanda di padre in figlio. Dai controviali si può svoltare a destra e a sinistra; dai viali, salvo rarissime eccezioni, no. Ne consegue che, se si è nel viale, si rischia di dover percorrere chilometri prima di poterne uscire. La situazione è oltremodo grave nel caso in cui ci si trovi in Corso Francia che è il corso più lungo d’Europa.
– tutte le vie si incrociano perpendicolarmente e quindi tutti gli isolati sono quadrati. Il Torinese sa che se gira tre volte a destra, o tre volte a sinistra, si ritrova al punto di partenza. Il problema è che egli immagina che tutto il resto del mondo sia fatto così e finisce col perdersi, assieme alla sua errata convinzione, in qualsiasi altra città.
– è quasi tollerata l’abitudine di girare a destra col rosso.
– la stazione ferroviaria del Lingotto non è vicina agli stabilimenti del Lingotto. Una favolosa, imbattibile trappola per turisti.
– si usa la parola “minchia”. Ad onor del vero si dice solo a Torino e in Sicilia. In mezzo no, da nessuna parte.
– non si sente mai parlare il dialetto torinese (questo punto è intrinsecamente legato a quello precedente)
– la parola picio non è il maschile di picia e non è l’abbreviazione di picciotto.
– piazza Carlina in realtà non si chiama piazza Carlina e piazza Benefica in realtà non si chiama piazza Benefica.
– c’è la collina su un lato e le montagne su tutti gli altri. Impossibile vedere il sole all’orizzonte
– con fierezza Sabauda si mastica il cicles, si mangia lo stic e si prende il bicerin al Bicerin.
– si ignora l’esistenza del passato remoto, il vero nome del ciapinabò e quale sia l’errore nella frase “non mi oso”.
– tutte le fontane sono a forma di toretto verde e si pensa che da quella di Piazza Rivoli esca l’acqua del Pian della Mussa. A metà tra leggenda popolare e magia.
– si bestemmia dicendo Ziofà
– si pensa ancora che la FIAT produca automobili e che lo faccia a Torino. Si pensa anche che convenga comprare auto FIAT perchè, come dice mio padre, “non si trovano i pezzi di ricambio delle auto straniere”. Questa convinzione permane tuttora benché le auto FIAT le produca la Chrysler. Minchia ma si può?
Alex & Meli
Ho sbrinciato lo schermo col caffé. Grazie per le risate.
Sbrinciare!!!!
Anche questa è da ricordare 🙂
Alex
Ciao neeeeeee
Ho sbrinciato lo schermo col caffé. Grazie per le risate!
Concordo in pieno con tutto. Nessuno ha ricordato il termine “la mezza” per indicare mezzogiorno e mezza. Ho scoperto che nel resto d’Italia non si usa quando ho dato un appuntamento ad amici genovesi che mi hanno chiesto “alla mezza di che ora?”
Anche a me è successo con dei genovesi. Sempre coi genovesi non ci capivamo sul termine “tagliare” nel senso di non andare a scuola
Alex
Tagliate è solo a Torino,
Marinare nel Lazio
Nargiare in Puglia e così via….
Oppure: mi lasci una nota? La risposta è stata: che nota vuoi??
caliare a siracusa
A Taranto: fare filone
La mezza si usa anche a Roma e non andare a scuola da noi si dice “fare sega”. 😀
“La mezza” si adopera anche in Veneto (perlomeno nel padovano)
Si dice “facciamo che andare” anzichè “andiamo”..
siiiii!!!! fuma c’ anduma!….ke se poi vogliamo esser internazionali e inglesizzarlo….. “smoke and go” !!!!
“smoke and go” te la copio 🙂
Alex
Poveri genovesi, dovete portarli al Pian della Mussa… 🙂
Meglio ancora regalargli una bottiglia d’acqua del pian delle Mussa 🙂
Alex
… portateli in piazza rivoli …
una volta a piazza rivoli cera lacqua pian della musa… corso francia e il corso piu l,ungo deuropa .. ma corso reggina margherita e il piu lungo di torino. la stazione e 2 passi dal lingotto ce solo il ponte …. ,
corso reggina spiega perche’ dite minchia
Un amico savonese è venuto a trovarmi e quando ha visto le bottiglie d’acqua di pian della mussa ha pensato che avessi stampato io le etichette per fargli uno scherzo….. ne ha portata una a casa per farla veder agli amici!!!!
Scusate, magari sono tardo io. Ma che c’e` da ridere con il Pian della Mussa? Non capisco
In sintesi: per i liguri la Mussa è la figa 🙂 Sono stato chiaro?
Alex
Non lo sapevo. Che zozzoni 😛
E’vero.. ho visto orde di turisti maschi genovesi sorridenti farsi fare foto vicino al cartello che indica l’inizio del “pian d’la mussa”
Eeeee già 😀
Alex
Ah, questo Week End ho scoperto che hanno aperto una gelateria specializzata in ghiaccioli chiamata “Stick house” 🙂
Avete dimenticato la terrina…… o grillet……. io ho sposato un romano e lui la chiama ciotola
Se vai a Milano, ci sono viali e controviali con le stesse regole da sempre. Neanche lì si parla più il dialetto locale. Le scurrilità e spiegazioni forensi sono patrimonio dell’umanità, rimbischerita e orgogliosa di esserlo, ovunque… coniugata principalmente al passato prossimo… con qualche imperativo presente, di radici romane ma di fama nazionale. Se uno va a morire ammazzato davvero, veniva sicuramente da fuori. sulla Fiat esistono le stesse favole come per altre macchine, attraverso passaparola di parte, nel senso che chi dà le informazioni si vanta di sapere sempre tutto, tiene banco con gli amici. C’è n’è sempre uno in ogni compagnia e tutti fanno riferimento a lui. Un baùscia!
La cosa più bella di Milano è il treno per Torino ;D
Non ti conosco ma ti abbraccio. Ho lavorato a Milano per un po’. Per restare in tema: minchia che depre! 🙂
Alex
“Depre” a Milano?
Sicuro che non fossi da qualche altra parte?? 🙂
Grande
e che roba è il San Simone ?????…. non sono di Torino 😦
L’amaro più buono del mondo 🙂
Alex
O lo stura lavandini più dolce 😉
Beh ma un’amica mi faceva notare anche che “Ci vediamo di oggi” quel “di” è di troppo! ^_^
Non e` di troppo. Significa “entro oggi”.
Ad esempio: C’e` questo lavoro da finire, ce la fai delle quattro?”
sbagliato. Ce la fai x le 4? T’i la fé par 4 ure?
esatto. Ce la fai di oggi? T’i la fè d’ancheui?
sono di Rimini, ma sei di Torino (e della zona Agnelli-centrica) se usi abitualmente l’espressione “solo più”.
se non sai cosa vuol dire.. non sei di Torino, o, come nel mio caso, non conosci dei Torinesi 🙂
Ho due amici di Rimini che vivono a Torino
Finisce che li conosci pure tu 🙂
Alex
Oh, e inotre: se versi il vino a un torinese, quando dice “bon”, ti devi fermare. E se ti deve dire di sbrigarti, dira` “sah!” 😉
Bella lista! Grande!
Altre cose solo di Torino:
Piazza piercing. In piazza vittorio gli architetti hanno sclerato pareccchio perchè la piazza è in discesa. La mole antoneliana è stata progettata come sinagoga. Le statue in piazza castello ed in piazza statuto sono il simbolo del bene e del male.
Bougia nen sono i torinesi che nn hanno voglia di uscire la sera. C’è un portone pieno di simboli massonici.
Bogia nen si riferisce all’episodio dell’Assietta, quando il comandante austro-piemontese conte di Bricherasio(credo) rispose ai capi di Torino che ” chiel as bogiava nen da li” nonostante fossero in 4800 contro 40000 francesi e gli fosse stata autorizzata la ritirata!
Grazie Giusy :-D. Quindi “Bogia Nen” si riferisce a un atto di coraggio. E’ un complimento 🙂
Alex
bravo…bello.
esatto Giusy
Lo sapevo ma non ricordavo i particolari, grazie
ma chi ti a detto queste idiozie io sono torinese da 50 anni antonio
In realtà per precisione il termine bogia nen ha origini molto piú nobili di chi non vuol uscir la sera….
4.800 soldati austro-piemontesi si trincerarono dietro muri a secco per fermare l’avanzata di 40.000 francesi. Vista la situazione disperata, lo stato maggiore inviò un messaggio al comandante piemontese, conte
Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio, con l’autorizzazione a ritirarsi su posizioni più favorevoli. Secondo l’aneddotica dell’epoca, Bricherasio rispose con la frase: «
Dite a Turin che da sì nojàutri bogioma nen.» (“Dite a Torino che noi da qui non ci muoviamo”). Il risolversi dell’impari battaglia a favore degli austro-piemontesi fece in modo che quella frase diventasse un motto popolare molto diffuso e la parola “bogianen” usata per indicare i piemontesi, con riferimento alla loro testardaggine e risolutezza.
Grazie 🙂
Alex
La mia Torino!…
Ziofà Forza Juve (granata ce n’è sempre meno).
Ma la salita a Superga mi fa sempre emozionare.
sbagli! GRANATA da sempre!!! 🙂
forza TOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
mmmmmmm in via San Marino, ai poveri vecchi, di granata ne trovi fin che vuoi. Fuori ormai si contano sulle dita di una mano… ahahaha
Torino ERA E RESTA BIANCONERA. E bon…
Scusa Marco, ma Torino è diventata bianconera con l’arrivo di gente da altre parti d’Italia, altrimenti sarebbe granata.
e soprattutto spesso si inizia un dialogo con un “com’è?”..
ciao nee
Non sei di Torino se non hai visto la porta del Diavolo .
questa non la conosco 😦
io non sono torinese di nascita, ma ci ho vissuto per la maggior parte della mia vita…riconosco ogni descrizione fatta…mi ci sento dentro…è stato doloroso doverla lasciare….
Da Torino su può andare in montagna o al mare in 1 ora. E anche in meno tempo si può andare in collina o al lago. Si può andare a visitare il più vecchio parco nazionale .d’ Italia o andare a far 2 passi Longo un suo fiume. Torino è l’unica città italiana bagnata da 4 fiumi. Po, Dora, Stura e Sangone. A Torino c’è tutto !!!
Non proprio tutto, “qui non c’e’ il mare” (cit.)
esatto…Sir.
a Torino c’è tutto..il mare può stare dov’è…
Perchè, secondo voi qualcuno in tutta Italia sa cosa sia la colegrina?
Vogliamo parlare della colegrina?
colegrina = varichina= ipoclorito di sodio
Candeggina
Al limite conegrina
esatto!!!!
sbianca che una meraviglia
Colegrina????? si chiama CONEGRINA XD
Ho scoperto oggi che alcuni dicono colegrina e altri conegrina 🙂
Alex
Io abito a Torino da quasi 10 anni e mi ha sempre fatto sorridere: “Fammi fare due note”, “Quella tipa li me la sono beccata”, il fatto che “Chinotto” non sia inteso come bevanda!
Ciao Eleonora
Io ti devo chiedere scusa per l’enorme ritardo con cui approvo i tuoi commenti e di conseguenza rispondo. Ma non è colpa mia. WordPress per qualche motivo li ha contrassegnati come spam 😦
Scusa
Alex
è l’unico posto dove si dice…”solo più uno” che sarebbe la traduzione di “mac pi ùn”
Ai tori intesi piacciono le Alice fritte e la pasta con le sarde. Io di Catania polenta.
Sei di Torino ? allora ci vediamo ai Murazzi
Ormai abito a Torino da quasi 10 anni ma mi fanno sempre sorridere: “Mi lasci due note?”, “Quella tipa lì me la sono beccata” e che per “Chinotto” non si intenda la bevanda 😉
E che dire di Piazza Sofìa (il nome e non certo la città) come pure piazza Bengàsi?
Mi viene da piangere, come mi ci vedo in tutto quello che è scritto. Torino è la migliore, la più bella, bojafaus!
E tu dove vivi ora?
Alex
A Bruxelles, ma torno “a casa” ogni volta che posso!
Sono di Torino ma vivo a Bologna, anche qui masticano cicles, ma è “la cicles”.
Sbagliano loro 😉
Alex
Concordo!
LA cicles non si può proprio sentire!
La cicles mi suona tipo “La albero” 🙂
Alex
A quanto mi risulta, il vero nome del ciapinabò è il topinambur ( tubero usato anche con la bagna càuda )
…. s’veduma nè
Adoro la bagna caoda. Anche se poi sei asociale per 2gg 🙂
Alex
basta mngiarla in compagnia
Non solo: in compagnia delle persone che avrai attorno per 48 ore 😀
Alex
È il terzo commento che scrivo vediamo se questo me lo pubblica..
“Fare due note”
“Beccarsi”
Chinotto che non è inteso solo come bevanda.
Ma soprattutto se vai fuori Torino e alla gente che conosci chiedi “Com’è?” la risposta sarà “com’è cosa?”
Se fuori Torino, chiedi a qualcuno ‘com’è?’ la risposta sarà ‘com’è cosa?’
Ti va bene, perché se lo chiedi ad un maschietto, potrebbe anche risponderti “moscio”…
E la “fetta di polenta”?.. la casa gialla in corso S. Maurizio costruita da Antonelli come sfida architettonica?! Ai Torinesi piacciono i primati, si vantano anche di aver “inventato” i tramezzini triangolari.
Ma vogliamo parlare anche:
del “CIAU”
Delle “Madamine”
Delle “Paterle”
E che ti viene indottrinato fin da piccoli (quasi quasi anche a scuola guida) che le auto con la targa CUNEO sono da evitare quasi come la peste bubbonica… “t’ses pruri an ‘Cuni” (scusate se ho sbagliato, ma non so come si scrive)
Alla “Piola” si chiede “Un Tubo di Barbera”
La leggenda metropolitana del tunnel da Palazzo Madama al Castello di Rivoli
‘siete più lunghi di un giorno senza pane!’
Mamma mia,quante veritá!!!! Io ho sposato un genovese e vivo a Genova,per fortuna sono portata per le lingue….mi scambiano per straniera!!!! Earte che mi arrabbio ancora quando mio marito non capisce “la mezza”,poi non vi dico le discussioni sull’alfabeto:io dico VI e i genovesi VU…e sfottono anche!!!! Sto crescendo figli bilingui….
Beh chiedi a un genovese di tradurti la parola “maniman” (che non so come si scrive ma spero tu capisca)
Alex
adoro torino, ma dissento su “la mezza” in uso in tutta emilia romagna….e la cicles si mastica a ferrara da quando apparve la prima volta…
p.s. direi che anche a milano “Minchia” mi pare di averlo colto tra gli intercalare
ed è talmente imperativo il fare che si dice ” faccio che fare….”
geniale!!!!! io sono la classica torinese fiat: nata in toscana da genitori toscani, finita a torino a 2 anni negli anni 80 con il babbo lavorativamente legato alla fiat…parlo ancora cn l’accento toscano ma ovviamente dico balengo, cutu, picio e quando parlo inglese (tutti i giorni della mia vita la maggioranza del tempo) alla sera se son stanca mentre traduco tutto l’italiano queste parole rimangono uguali…my pc works too slowly, it was balengo since i bought it…
E quindi tu prendevi i regali a Natale della Fiat!!!! E io no!!!!! Ero l’unico bimbo di Mirafiori Sud che non aveva i genitori che lavoravano alla Fiat 😦
Alex
Non l’unico…anche i miei compagni a scuola, al Lingotto!, ce li avevano tutti tranne me…abbracciamoci.
Noo il mi babbo doveva farli a quelli della fiat I regali di natale,era un fornitore!
Cmq quando a 8 anni traslocammo da via guala a corso francia fu un trauma,prima pensavo che tutta torino avesse I portici come in centro e a mirafiori,invece in corso francia la gente usciva sotto la pioggia!! Anche I portici fuori da torino sono rari!
Cioè…se abitavi in via Guala finisce che eravamo compagni di classe 🙂
Alex
Eviva i regali di Natale Fiat!!! Mia mamma ovviamente ci lavorava ed era un godimento quando arrivava Natale, si andava a Palazzo Esposizioni e c’erano mille cose per i bambini, mi era passato dalla mente!
io di nichelino e mio padre non lavorava alla Fiat e io invidiavo tutte le mie amichette delle elementari che andavano a prendere i regali… mi sentivo cenerentola!
Anche dire ci vediamo dall’ edicola, anzichè all’ edicola!
qualcuno si ricorda delle giostre nel periodo invernale in Piazza Vittorio? Mi mancano un sacco!
Io mi ricordo. Ma non le fanno più 😦
Alex
eh lo so, quest’anno erano a Torino Esposizioni, ma non è la stessa cosa 😦
Sono cresciuto a Torino e molte cose mi sono tornate in mente. Ho un bellissimo ricordo di una città bellissima.
avete ragione su tutto, né
Beh perché l’espressione “ciao com’è?”, detta a chi non è di Torino avrà sempre come risposta “com’è che?”..
Avevo già commentato con un altro account ma nessuna pubblicazione.. BOH!!!
In ogni caso..
“Fare due note”
“Beccarsi”
“Chinotto” non è inteso solo come bevanda! 😉
Dimenticate il punch al mandarino , la china calda , e il famosissimo “rabarbaro ” zucca !!!!
Non dimentichiamo la frase “attaccati al tram”, funziona solo tra piemontesi.
Haahahaaha e’ verooooo, io dico sempre attaccati o mi posso attaccare senza nemmeno il tram e lo sguardo degli extrapiemontesi e’ sempre “O_O”
Da torinese lontano da casa, non so se mi fa più ridere…. o commuovere….
Bellissima, una vera antologia enciclopedica della torinesità.
Quasi perfetta, ne aggiungerei solo più una…
Il punt e mes (ma sia lodato il san simone!)
tuti bravi…seve turineis…