Pronto…Cleopatra?

– Buongiorno, posso passare in studio? Mi sono svegliato con la febbre a 39 e non sono andato in ufficio. Mi serve il foglio per la mutua.

– Eeeee……ha prenotato?

– Ovviamente no

– Ma oggi ho tutto pieno…

Dieci minuti di discussione cercando di far capire alla segretaria dello studio medico che, di solito, “l’influenza da degli appuntamenti poi viene quando gli pare”. Liga docet. Alla fine, col tono della signora che lava i pavimenti dei bagni dell’autogrill che ti fa passare anche se per terra è ancora bagnato:

– Va beh, va beh venga alle 11…se si libera un posto la faccio passare

– Grazie

Studio medico. Apro la porta, controllo che il pavimento sia asciutto ed entro. Sono bardato come Ambrogio Fogar durante una bufera al Polo Sud. Mi manca giusto il cane Armaduk…..ma solo perché l’ho legato fuori alla slitta. Da una fessura nella sciarpa dico:

– Buongiorno, sono Alex Alexiei, quello che ha chiamato prima…sono venuto sperando si liberi un posto, come mi ha detto lei.

La segretaria, truccata appena poco più pesantemente della Regina Cleopatra dell’antico Egitto:

– Attenda nella sala d’attesa.

Ahhhhhhhhhhhhh ecco perché si chiama sala d’attesa…grazie…me lo chiedevo da mo’. Se non me lo diceva aspettavo fuori sulla panchina dei giardinetti.

Lo studio del medico della mutua ha sempre delle caratteristiche tipiche e peculiari. Pareti color azzurinoverdolino ridipinte nel 1982 in occasione dei mondiali di Spagna. E’ pieno di vecchi. Sembrano tutti felici di essere lì. Tranne te. Si conoscono tutti e anche Cleopatra li conosce tutti per nome. Tranne te. Ti guardano come fossi nel posto sbagliato. Tutti hanno fatto il vaccino antinfluenzale e quindi se ne fottono allegramente dei tuoi colpi di tosse con cui spatari (piemontesismo che rende l’idea n.d.r.) germi ovunque. Tutti ti danno l’idea di pensare “Se avessi fatto il vaccino non ti saresti ammalato” e “alla tua età andavo a lavorare con la febbre, nella neve fino alle ginocchia, senza scarpe”. Nello studio medico il canale ufficiale di comunicazione al pubblico è rappresentato dai cartelloni affissi ai muri, scritti a mano da Cleopatra. Quindi coi geroglifici. Tu non ci capisci un cazzo. I vecchi si. Sono tutti egittologi.

Mi arrendo. Mi siedo, penso ad Armaduk fuori al freddo, chiudo gli occhi e aspetto  ascoltando il crepitar di dentiere che mi circonda. Finalmente mi chiama. Barcollo verso lo studio del medico. Apro la porta, controllo che il pavimento sia asciutto ed entro. Stesso azzurrinoverdolino. Stessi cartelli, stessi geroglifici. Niente vecchi. Ma ho l’idea che siano tutti quanti fuori con l’orecchio appoggiato alla porta ad ascoltare.

Il dottore ha gli occhi occhi incollati sulla scrivania. So già che non li alzerà per tutta la visita. Sembra indaffaratissimo. Come fosse stato sul punto di trovare la cura contro il cancro e la soluzione alla fame nel mondo…..ma sei entrato tu a rompere le palle, vanificando anni del suo lavoro

– Mi dica

– Buongiorno dottore stamat

– Quanti giorni vuole?

– Guardi non è un problema di quan

– Tutta la settimana le va bene?

– Senta dottore ho veramente male a

– Ecco, tenga il foglio della mutua

– Ma cosa posso pren

– Riposo e tachipirina

– Ma

– Arrivederci

– Ho il vaiolo

– Arrivederci

– E un po’ di peste

– Arrivederci

– Bubbonicaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!

– Arrivederci

Alex

Cleopatra

La segretaria del medico

  1. Le Bisbetiche Domate

    Il mio medico ha azzardato un buon cinque giorni d’antibiotico ipotizzando una tonsillite acuta senza avermi manco fatto aprire la bocca, concludendo con <> (c’è da ridere, poi?). Nessun animalista, quel giorno, ha protestato contro la sperimentazione su di me 😦

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