Natività, peste e maternità
Sei cresciuta in un paesino pedemontano della provincia torinese, prima di trasferirti della grande città. Hai superato i trenta e quindi le tue ovaie hanno solo più il 50% delle munizioni messe a disposizione da mamma natura alla nascita. Tutte le tue compagne di classe hanno 1 o 2 figli. Le piu’ fantasiose anche tre. Il ginecologo sadico e vagamente somigliante a Julian McMahon non perde occasione per ricordartelo:
– Signora se vuole fare figli è meglio che si dia una mossa
(E’ reato picchiare i ginecologi cagacazzo?).
Poi, come ogni anno, ci si mette pure il Natale…
Eviterei come la peste il mercatino di Natale della piazzetta del Comune, dove i bravi paesani si incontrano per farsi gli auguri, comprare le decorazione del locale ente di assistenza alle famiglie disagiate, ascoltare le canzoni di Natale intonate dai festosi bimbi del posto, sorvegliati a vista dagli amorevoli occhi di mamme zii nonni tutti, pronti ad applaudire le acrobazie vocali dei loro meravigliosi pargoli, vestiti da angioletti della Thun.
Eviterei come la peste il mercatino di Natale dove di sicuro nevica, perché anche il cielo collabora, e i bravi paesani si incontrano per vedere chi c’è e chi non c’è, chi non compra il panettone di beneficenza e quanto il vicino di casa spende per acquistare le decorazioni natalizie create dalle ditine instancabili dei bambini della scuola materna e il cui ricavato verrà devoluto ai bambini poveri.
Eviterei come la peste il mercatino di Natale dove la moglie del macellaio in pensione ancora sfoggia la pelliccia di volpe che tutti gli anni fa diventare viola d’invidia la moglie del cartolaio che lei, la pelliccia ce l’ha, ma sintetica.
Eviterei come la peste il mercatino di Natale, dove covi di mie ex compagne di classe si informano su come procedono le reciproche gravidanze e si scambiano informazioni su come contenere la pupù liquida, su quale maestra sia piu’ preparata, comprensiva, inflessibile, collaborativa … insomma: lodevole o stronza.
Eviterei come la peste il mercatino di Natale… Se non fosse che in un micro paese della provincia pedemontana esiste una sola, unica strada che mi consente di accedere al focolare della casa genitoriale. E per la maledetta piazzetta del mercatino passa! Quindi con piede veloce e furtivo, incappucciata come la morte, mi appresto ogni volta ad attraversare indenne quei 50 metri degni di un girone dantesco. E sarà questo mio essere aliena, poco festante e volutamente silenziosa a fregarmi tutte le volte. Perché non c’è anno che non mi pinzino. Proprio come una ladruncola di caramelle. Di colpo i bambini smettono di cantare, la cartolaia smette di violeggiare, i panettoni di panettare e la neve di nevare, le neomamme di lodescorreggiare. Tra la costernazione generale, la maglia numero 3 (ex compagna di pallavolo alta e schiacciatrice), almeno 4 compagne delle elementari e qualcuna delle superiori e tutte tutte tutte con un passeggino a precederle, mi vengono incontro con ampi sorrisi famelici . Voglio fuggire, ma dietro ho un muro di mattoni, davanti un altro di zombie affamati!!!
– Meliiiiii ma quanto tempo! come stai?
– Ma non ti sei sposata? E quello dell’anno scorso?
– Ma tu bimbi no?
– Non ne vuoi fare!??
– Guarda sono così belli, tanta fatica, ma poi ti ricompensano di tutto.
– Io non so proprio cosa farei senza i miei bambini
Insomma maledetto ginecologo: pure se sei stronzo un pensierino con te ce lo farei. Quindi mi aiuti a salvare la situazione?Altrimenti l’anno prossimo rubo il Gesù Bambino a grandezza naturale del locale Presepe e corro per il mercatino di Natale gridando “ Miracoloooooooooooooooooooooo”.
Meli
Ahahahahaha! A chi lo dici! A me va ancora peggio, visto che, invece che in un paesino pedemontano della provincia torinese trascorro le mie vacanze di Natale in una paesino del profondo sud! E ti assicuro che laggiù le comari sono ancora più tremende! Sai quante volte ho pensato di tornare al paesello con un fidanzato/marito/prole in affitto? Prima o poi lo faccio! Auguri, buone feste! 😉
Ecco Meli, volevo giusto proporti di affittarti mio figlio (garantisco un figurone…assomiglia pure a Mika!!) e visto che ha 13 anni puoi davvero dire “Miracolooooooo”.
Cmq un anno lo farei di affittare un cestista dei boston celtic e un neonato vestito thun solo per quei 50 mt! 😉
Oppure potrei comparire nella mitica piazzetta con una fidanzata!!!! Bum! Sai che ridere?
Meli
😀
E poi se qualcuno dice qualcosa tu mettigli la pulce nell’orecchio “Sono state le maestre….mia madre seppe capire quali fossero lodevoli e quali no!”
Hahahahahahh Josè, buona idea, lo farò anche io.!!!! Alex che fai a Natale?
Meli
Mi vesto da Julian McMahon e mi spaccio per il tuo ginecologo 😉
Alex
A me incoraggia da morire sapere che le mie ovaie sparano il 50% delle munizioni in meno. Attendo ansiosa la menopausa, nella sacrosanta speranza di arrivarci senza pargoli al seguito. E nel caso mi dovesse capitare la disgrazia, sarei disponibile a vendertelo io un figlio. Mi pare sia un bel compromesso, molto natalizio
Moooooolto natalizio 🙂
Alex
lo mettiamo al posto del Bambin Gesù nel Presepe…
Meli
Non sai quanto ti capisco
Mary
articolo GENIALE!!!!
Grazie Bisbetiche Domate
🙂
Meraviglioso e verissimo post….metti che ho un po’ di anni più di te e pensavo ormai di aver lasciato dietro di me le orde di amici/parenti/conoscenti che mi accoglievano al paesello con un’unica domanda (indovina quale?) al posto di chiedermi magari del lavoro/vacanze o altre cosucce trascurabili…Invece ci si mette pure la ginecologa, che assolutamente non interpellata a riguardo se ne esce con “si ricordi di contattarmi subito per la terapia pre-gravidanza”!
Maledizione a questa città di primipare attempate!